L’inserimento del fabbricato non locato nel modello 730. Questo l’oggetto del quesito sottoposto da un contribuente alla rubrica di posta fiscale di FiscoOggi, organo d’informazione dell’Agenzia delle Entrate.
Di seguito il quesito e la risposta fornita dall’esperto, Paolo Calderone.
D. Sono proprietario di un fabbricato non locato, per il quale pago annualmente l’Imu, che si trova in altro comune in cui ho l’appartamento adibito ad abitazione principale; accertato che da disposizioni in materia non è soggetto a Irpef e addizionali, come mi comporto per la dichiarazione dei redditi? Il fabbricato non va inserito nel modello 730 oppure va inserito e utilizzato un codice per non cumulare sul reddito?
R. Il fabbricato in questione (non locato e che si trova in un comune diverso da quello in cui si ha l’abitazione principale) va comunque indicato nel modello 730 (o nel modello Redditi Pf), ma la rendita catastale dello stesso non concorre alla formazione della base imponibile dell’Irpef e delle relative addizionali.
In questo caso, nella colonna 17 del quadro RB del modello 730/2020 (righi da RB1 a RB9) va indicato il reddito non imponibile dell’immobile non locato assoggettato comunque a Imu, seguendo le istruzioni di compilazione del modello, reperibili nella sezione “Modelli e istruzioni” del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
In particolare, se il fabbricato è tenuto a disposizione, nella colonna 17 va indicato l’importo della rendita catastale rivalutato del 5%, aumentato di un terzo e rapportato ai giorni e alla percentuale di possesso.
Se il fabbricato non è locato e non è tenuto a disposizione, va indicato l’importo della rendita catastale rivalutato del 5%, rapportato ai giorni e alla percentuale di possesso.