[A cura di: Giovanni Zullo, presidente BMItalia – bmitalia.net] Il virus si diffonde in tutto il mondo, sconvolgendo l’economia globale e mettendo in pericolo vite umane. Molteplici cause, soprattutto sanitarie, hanno reso letale questa epidemia. Ed è successo così che, come per molti altri comparti, anche quello dell’amministrazione immobiliare si è trovato impreparato alle conseguenze di questo flagello invisibile che si è abbattuto sulle nostre città, sulle nostre famiglie rompendo la nostra routine, costringendoci chiusi nelle nostre case.
Conseguenze che stiamo vivendo nei condomini e caratterizzate in primis dall’impossibilità di svolgere assemblee, presentare rendiconti nei termini, deliberare preventivi di spesa, deliberare lavori e/o dare seguito a quelli già deliberati. Lavori che in alcuni casi erano stati approvati in seguito all’emissione di finanziamenti e potendo contare su benefici fiscali e condizioni economiche diverse.
Ci sono poi le morosità pregresse che non potranno che aggravarsi e quelle nuove che inevitabilmente si genereranno.
Consideriamo inoltre le difficoltà e responsabilità che oggi un amministratore deve affrontare nello svolgere quelle che fino a poche settimane fa erano attività di routine. Si pensi ad esempio ad un “banale” intervento di ricerca e riparazione guasto in un appartamento.
Ma se questa è la fase in cui stiamo vivendo, subendo quasi passivamente, questo funesto periodo, la stessa cosa non potrà essere nel momento in cui ci verrà permesso di ricominciare. È necessario fin d’ora cominciare a pensare concretamente a come ripartire. Per farlo bisognerà innanzitutto trovare il modo di sopperire all’impossibilità di svolgere le assemblee condominiali nei modi tradizionali.
Le norme civilistiche, da questo punto di vista, non ci vengono incontro. Anzi, evidenziano ulteriormente le carenze di una riforma, quella del condominio, per molti versi inadeguata. Necessario quindi, ed urgente, un intervento della politica che raccogliendo gli inviti da più parti espressi, attivi strumenti normativi straordinari.
Tra questi:
In questo solco sarebbe auspicabile definire una volta per tutte a quale Ministero demandare le competenze in materia di amministrazione condominiale.
Allo stesso modo, le associazioni di categoria dovranno trovare quel senso di appartenenza in grado di originare “massa critica”, forte di una voce che necessariamente dovrà essere ascoltata. Queste riteniamo le condizioni minime necessarie per ripartire in un contesto senza precedenti.