Dopo la comprensibile esultanza degli agenti immobiliari alla notizia da parte del Governo della riapertura delle attività a partire da lunedì 4 maggio, è arrivata la “doccia fredda” contenuta nella risposta del Governo alle FAQ per la cosiddetta Fase 2 (per l’elenco completo si veda www.governo.it/it/faq-fasedue).
D. Posto che il DPCM 26 aprile 2020 considera le attività immobiliari, tra cui quelle di mediazione immobiliare, non rientranti tra quelle sospese, costituisce una ragione legittima di spostamento il recarsi presso un’agenzia immobiliare o effettuare un sopralluogo presso un immobile da acquistare o da locare?
R. Sì. Tuttavia le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo quando queste siano disabitate.
“Solo quando disabitate” dunque. Ma cosa significa? Il dilemma sembra di poco conto, ma non lo è. Tanto che nei primi giorni della riapertura delle attività le principali associazioni di riferimento dell’intermediazione immobiliare Fiaip e Fimaa sono state subissate di richieste di chiarimento da parte dei loro associati. E il chiarimento, a dirla tutta, non era stato univoco, a seconda che si desse una lettura restrittiva, intendendo per disabitate “non abitate” oppure una lettura più espansiva, intendendo “temporaneamente vuote”.
Diciamolo subito, però. A prevalere è l’interpretazione restrittiva: gli appartamenti potranno essere fatti visitare ai possibili acquirenti soltanto se non abitati. Non basta fare uscire sul pianerottolo l’attuale proprietario o conduttore, pur dando il tempo di aerare i locali.
Ed è per questo (e sulla base dell’interpretazione “restrittiva” alla risposta del Governo) che le associazioni che compongono la Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare (Anama-Fiaip e Fimaa) sono tornate a rivolgersi al premier Conte per chiedere maggiore apertura, a tutela del lavoro delle agenzie immobiliari.
Ecco cosa scrive la Consulta rivolgendosi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte :
La Faq pubblicata sul sito del Governo prevede che ‘le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo quando queste siano disabitate’ rischiando di ridurre tra un 70/80% l’attività delle agenzie immobiliari.
“Si tratta – si legge nella lettera a firma dei presidenti di Anama Renato Maffey, di Fimaa Santino Taverna e di Fiaip Gian Battista Baccarini – di una valutazione che consideriamo in tutta sincerità priva di logica, oltre che inopportuna per la nostra categoria e per i consumatori. Se la Fase 2 deve significare riavvio responsabile di quelle attività produttive che sono state inserite nell’apposito elenco, e se in relazione a tali attività non esiste un divieto espressamente o anche indirettamente posto dalla norma, riteniamo che non possa poi una mera interpretazione contenuta in una FAQ vanificare l’impegno degli operatori nel mettere in campo strumenti e sforzi intellettuali ed economici per riprendere ad esercitare il proprio lavoro nella consapevolezza del proprio operato e nel riconoscimento del diritto alla salute della clientela. Non va inoltre sottovalutato il danno che gli stessi consumatori esclusi, subirebbero nel non potere realizzare i propri programmi di vita ed economici, essendo obbligati a rinviarli immotivatamente”.
La Consulta, in rappresentanza dei circa 50mila agenti immobiliari italiani, chiede al Premier Conte “un intervento celere quanto chiaro e deciso nel far correggere quanto previsto nell’indicata FAQ, eventualmente riferendo la limitazione relativa alla visita presso le abitazioni ai casi in cui il professionista non dichiari al cliente di agire nel rispetto delle norme di sicurezza contenute nei vigenti provvedimenti in materia di contenimento dell’emergenza da Covid-19 e nel Vademecum stipulato dalle Associazioni rappresentative della categoria, oltre a porre concretamente in essere tutte le misure di prevenzione in essi contenute”.
“La Faq – concludono le Associazioni – arriva dopo un inizio di Fase 2 di intenso lavoro per le agenzie immobiliari. Sono migliaia infatti le persone che si sono rivolte a noi per riprendere le attività di compravendita e di locazione interrotte dal lockdown, a riprova dell’importante ruolo sociale svolto dalle agenzie”.
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