Come abbiamo visto nell’articolo pubblicato ieri (Le agenzie immobiliari ripartono ma il Governo frena: “Visite solo in case disabitate”) le indicazioni contenute nella Faq del Governo per la Fase 2 stabiliscono che le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo quando queste siano disabitate.
Una limitazione che la Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermesiazione Immobiliare (Anama-Fiaip-Fimaa) considera fortemente penalizzante per l’attività dell’agente immobiliare, tanto da rendere necessaria una correzione immediata da parte delle Istituzioni.
In attesa di una nuova pronuncia ufficiale e fatte salve le prescrizioni contenute nel vademecum redatto dalla Consulta, abbiamo chiesto al presidente nazionale della Fimaa Santino Taverna di dettagliare meglio la situazione. Ecco cosa ci ha detto.
«Da lunedì 4 maggio le agenzie immobiliari hanno riaperto in sicurezza. Rientrare in ufficio è solo un primo passo per gli operatori immobiliari. Gli aspetti fondamentali delle riaperture riguardano la gestione dei clienti e la possibilità di visitare gli immobili.
Come Fimaa, subito dopo aver preso visione del contenuto del Dpcm del 26 aprile 2020, abbiamo ritenuto opportuno porre al Governo un quesito sulla possibilità per la clientela di uscire dalla propria abitazione per recarsi nelle agenzie immobiliari o agli appuntamenti per visionare gli immobili di interesse. Una domanda doverosa per evitare dubbie interpretazioni e a cui il Governo ha fornito risposta pubblicandola nelle Faq:
Sì. Tuttavia le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo quando queste siano disabitate.
Una risposta che se da un lato è comprensibile visto che il Covid-19 non è ancora stato sconfitto, ma è stato solo contenuto grazie ai comportamenti adottati dalla collettività in due mesi di lockdown, dall’altro desta anche perplessità dato che la categoria era stata riconosciuta dalla commissione scientifica con il coefficiente di ‘rischio 1’ come classe di aggregazione sociale e con il coefficiente ‘basso’ per quanto riguarda quello di rischio integrato. In questa proiezione se si permette la ripresa dell’attività, limitando al 70/80% l’esercizio della stessa, concedendo di visionare solamente gli immobili disabitati, s’impedisce drasticamente la possibilità di lavorare.
Fermo restando che tutte le agenzie hanno dimostrato senso di responsabilità ed hanno adottato tutte le precauzioni indicate dal governo per prevenire e limitare al massimo ogni rischio di contagio, non si capisce il motivo di tale restrizione, che di fatto proibisce agli stessi consumatori di procedere con le compravendite dei propri immobili, impedisce di fronteggiare le scadenze economiche e di onorare le consegne. Si vanificano anche gli sforzi economici degli operatori che hanno messo in campo gli strumenti necessari per rispettare tutte le indicazioni sanitarie del Governo, con la consapevolezza e l’attenzione necessaria al diritto della salute dei lavoratori e della clientela.
Al momento possiamo solamente prendere atto che gli spostamenti possono avvenire soltanto quando c’è una delle ragioni previste dalla legge: necessità o motivi di salute. L’intento che ci ha spinti nella formulazione del quesito al governo è stato proprio quello di fugare qualsiasi incertezza proprio in funzione del rispetto, dell’attenzione e della sensibilità che come Federazione e come operatori, abbiamo sempre avuto verso i consumatori. L’impegno e l’attenzione che hanno sempre contraddistinto gli associati Fimaa-Confcommercio nello svolgimento delle loro attività, permetteranno comunque il superamento anche di questa difficoltà.
Per quanto riguarda la riapertura in sicurezza delle attività delle agenzie immobiliari, già da sabato 2 maggio abbiamo messo a disposizione delle Fimaa Territoriali i cartelli e le locandine Covid-19, da esporre in agenzia, con le indicazioni sanitarie e di sicurezza da seguire nel lavoro quotidiano, insieme al protocollo di regolamentazione per il contrasto al Coronavirus nei luoghi di lavoro (siglato da ministero del Lavoro e parti sociali). Inoltre, insieme alla Consulta Fimaa-Anama-Fiaip abbiamo realizzato un Vademecum con le misure precauzionali per la riapertura in sicurezza degli operatori.
Sia i cartelli Fimaa sia il Vademecum possono essere ulteriormente declinati, in funzione restrittiva, dalle Fimaa Territoriali a seconda delle eventuali specifiche esigenze sanitarie dettate dalle istituzioni dei rispettivi territori».