Oneri fiscali, tributari, amministrativi, richiesta di defiscalizzazione delle sanificazioni all’interno delle parti comuni condominiali. Sono alcuni degli aspetti affrontati dalla presidente di Anapic, Lucia Rizzi, in una lettera indirizzata al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per conto del quale ha risposto Roberto Tasca, assessore a Bilancio e Demanio del capoluogo lombardo.
“Vista la gravissima carenza di liquidità che investe e investirà ogni settore a causa della crisi sanitaria mondiale, ogni erogazione di bonus a questa o quella categoria è ben accetta.
Non solo: poiché una erogazione di bonus di liquidità comporta anche un costo in termini di tempi e di burocrazia, anche per evitare che i non aventi diritto se ne approfittino, e tempi e burocrazia vogliono dire costi, è quindi opportuno, o più efficace, che, anziché erogare denaro, gli enti pubblici rinuncino a parte, eventualmente nella misura corrispondente, alle loro entrate.
E quindi, in primo luogo, imposte: TARI, TOSAP, bollo auto, IRAP, ecc..
Altra via è, come detto in altra sede, sollevare da oneri fiscali e tributari e amministrativi le attività imprenditoriali in ripartenza o funzionali alla tutela della salute o alla ripresa delle attività produttive.
Se un soggetto, per essere concreti, deve ristrutturare i propri locali per consentire il distanziamento sociale, mettere barriere tra i lavoratori, regolare gli afflussi, ha già un costo. Questi costi potrebbero essere defiscalizzati, soprattutto la sanificazione all’interno dei condomini, che, è stata omessa dagli incentivi previsti per le aziende, gli studi professionali etc.
Se un soggetto sanifica un ambiente, e non deve caricare degli oneri tributari sul soggetto sanificato, il costo della sanificazione scenderà. Se un altro soggetto riapre timidamente al turismo, la tassa di soggiorno è un handicap.
E così via. Un pensiero deve essere rivolto anche alle zone rosse. Sappiamo che dovremo istituirne e speriamo di doverne istituire il meno possibile, il più tempestivamente possibile, ma dovremo farlo.
E allora, forse, sarebbe auspicabile prevedere un intervento economico ex ante, strutturale e organico, anche se duttile, per i soggetti che dovessero essere in essa rinchiusi, anziché intervenire ex post sull’onda dell’emergenza in modo magari improvvisato e con il non piccolo problema di reperire fondi nell’immediato“.
Gentile Presidente,
ho ricevuto la Sua richiesta inviata al signor Sindaco, ed inoltrata ai miei uffici per quanto di competenza, e mi preme segnarle, innanzitutto, la mia solidarietà e vicinanza in questo momento così difficile e gravoso che sta coinvolgendo tutti.
L’Amministrazione comunale sta valutando le opportune azioni da assumere al fine di rendere meno gravoso questo periodo. Tra queste, le ordinanze del Sindaco, relative ad alcune tematiche da Lei segnalate ed afferenti al Comune di Milano, con cui sono attuati i primi interventi dell’Amministrazione, al fine di posticipare i versamenti di alcuni tributi locali, sia per i cittadini che per le attività commerciali, artigianali e dei servizi, tra cui la Tari.
Attualmente è stato possibile gestire solo il differimento del versamento ed eventuali azioni di riduzione potranno essere adottate se e solo se, all’interno del bilancio dell’Ente, potranno essere recuperate risorse aggiuntive che in questo momento, purtroppo, non esistono stante la situazione di criticità generale delle risorse del Comune di Milano legata alla situazione emergenziale in atto.
A titolo di esempio, Le ricordo che il Comune, non avendo accesso ad alcuna forma di CIG, continua a corrispondere, tra l’altro 57 milioni di euro l’anno e la previsione di riduzione delle nostre entrate è tra i 300 ed i 400 milioni di euro. Eventuali agevolazioni non possono essere coperte dal piano finanziario e conseguentemente devono trovare copertura all’interno del Bilancio dell’Ente.
Pertanto, solo sulla base dell’andamento degli eventi futuri e dei previsti interventi del Governo, l’Amministrazione sarà nelle condizioni di poter valutare ogni ulteriore intervento, in merito alla riduzione o al rinvio all’anno successivo. Questo, con riferimento ad ogni settore colpito dal Covid 19.