[A cura di: Giovanni Liotta, presidente di Federnotai – www.federnotai.it] «Auspichiamo una soluzione rapida che riporti alla normale apertura gli uffici pubblici coniugando sicurezza e servizio ai cittadini.
Troviamo inopportuno, infatti, che ancora oggi sia disposta un’apertura solo parziale degli uffici pubblici in tutta Italia. Il lockdown è finito per tutte le categorie, ma evidentemente non per i servizi pubblici: le Conservatorie, il Catasto, Uffici di Stato Civile, Archivi rappresentano servizi fondamentali per l’economia del Paese in un momento come questo in cui occorre spingere per la ripresa. E invece osserviamo in tutta Italia aperture a singhiozzo, poche ore a settimana. Già a marzo, secondo i dati diffusi dal Notariato la flessione del mercato immobiliare è stata da record con picchi di -50% a Milano. Non è possibile proseguire su questa linea.
Il settore immobiliare è essenziale per il nostro Paese e sarebbe fondamentale tornare a un’operatività regolare nel più breve tempo possibile poiché il blocco dei servizi pubblici comporta tutt’ora il rinvio di compravendite e mutui contestuali per l’impossibilità di aggiornamento della relazione notarile per le banche; l’allungamento dei tempi necessari al notaio, e concordati con il cliente, per la restituzione dei depositi del prezzo delle compravendite; minori garanzie per i cittadini nel traffico immobiliare.
Agli organi competenti, dunque, di concerto con le parti sociali, il compito di trovare presto una soluzione a questa impasse, così da riaprire rapidamente e a pieno regime tutti i servizi essenziali per i cittadini. La fase in cui ci troviamo richiede uno speciale impegno in chi lavora in questi servizi essenziali per salvaguardare il Pil del Paese».