Sarà il caldo. Sarà l’effetto della tensione accumulata nel periodo di lockdown, che tra i vari riflessi ha avuto anche quello di costringere i condòmini ad una maggiore permanenza nelle abitazioni e dunque a una convivenza forzata negli stabili di residenza, con il relativo acuirsi di screzi, battibecchi, dispetti, liti.
Sta di fatto che negli ultimi giorni la cronaca ha registrato un incremento esponenziale dei casi di violenza in ambito condominiale.
L’episodio più grave, a Milano, dove al culmine di una diatriba – a quanto pare ultimo episodio di una serie di altri scontri – un uomo di 46 anni ha impugnato un coltello da cucina, è salito al piano di sopra, e ha ucciso il vicino di casa: un 68enne che abitava con la moglie.
Arma diversa – addirittura una balestra con tanto di dardo – quella brandita a Genova da un 56enne contro gli agenti di polizia, intervenuti a placare le ire dell’uomo che, stando al racconto dei condòmini, stava sbattendo una spranga contro la ringhiera della scala inveendo contro un vicino intimandogli di uscire di casa per regolare i conti dopo avergli staccato la corrente elettrica.
Peggiore il bilancio dello scontro avvenuto in un condominio del messinese, dove un residente avrebbe accoltellato (per fortuna non in modo grave) due vicini di casa, padre e figlio di 70 e 40 anni, anche questa volta a seguito di un litigio per futili motivi.
E lame protagoniste anche a Bari, scenario di un accoltellamento reciproco tra due donne. Sullo sfondo, manco a dirlo, una lite condominiale, conclusasi con uno scambio di fendenti che ha provocato alle contendenti lievi ferite alle braccia.
E a chiudere la rassegna non poteva mancare la classica assemblea condominiale degenerata in rissa. È accaduto a Roma, dove dalle parole è stato un attimo passare ai fatti, con un ordine del giorno a base di calci e pugni tra l’amministratore e un condomino, e perfino la minaccia di quest’ultimo di “andare a prendere una pistola”.
Un proposito, per fortuna, rimasto tale, anche se a placare lo scontro – generato, pare, da una controversia sull’esecuzione di alcuni lavori da effettuare – non hanno fatto non poca fatica addirittura i poliziotti, chiamati dai sanitari del 118 che, intervenuti per medicare i feriti, hanno iniziato a temere per la propria stessa incolumità.