Case popolari ma non solo. La crisi abitativa – acuita dagli effetti della situazione sanitaria/economica di questi mesi – si tinge di tutti i colori dell’emergenza.
Prima denuncia, quella di Arpe Federproprietà, che rimarca come “La Giunta regionale del Lazio ha approvato la delibera che dà attuazione alla sanatoria per le famiglie che hanno occupato abusivamente una casa popolare. La possibilità di una assegnazione in regolarizzazione per i nuclei che abitano senza alcun titolo negli alloggi dell’Ater o dei Comuni della regione era stata prevista con la legge 1 del 2020, il cosiddetto Collegato al Bilancio. La nuova delibera definisce i termini e le modalità di presentazione della domanda e stabilisce l’iter procedurale.
“Una delibera scandalosa – evidenzia Massimo Anderson, presidente di Arpe Federproprietà (l’associazione che riunisce piccoli e medi proprietari di case) –. In questo modo la Regione Lazio premia chi ha occupato abusivamente un alloggio (seimila persone) a danno di chi è regolarmente in lista da anni per ottenere un alloggio popolare”.
“Arpe Federproprietà – conclude Anderson – si farà interprete delle legittime istanze dei veri assegnatari, che vedono così lesi i propri diritti ad avere una casa nel rispetto delle leggi vigenti a vantaggio di chi ha infranto il Codice penale anche con violenza nell’occupare un appartamento senza averne diritto”.
Altra regione, altra denuncia. Questa volta ad alzare la voce sono le segreteria di Sunia, Sicet e Uniat dell’Emilia Romagna: “Il 3 giugno 2020 la Regione Emilia Romagna, dopo un’intesa con le organizzazioni sindacali confederali Cgil Cisl Uil e degli inquilini Sunia Sicet Uniat, ha stanziato 15 milioni di euro per gli inquilini in difficoltà economica causa Covid-19. Ebbene, a distanza di oltre un mese, solo Bologna e Modena hanno già provveduto alla pubblicazione degli avvisi pubblici. Nel caso del capoluogo regionale sono già stati erogati i primi contributi ai proprietari di appartamenti che hanno ridotto il canone di affitto per aiutare l’inquilino in difficoltà. Parliamo di diverse migliaia di nuclei famigliari, di studenti fuori sede e di lavoratrici e lavoratori della regione che hanno subito una riduzione del reddito o comunque sono in difficoltà economica.
La natura del provvedimento emesso dalla Regione puntava a ridurre i tempi di erogazione indicando alle Amministrazioni comunali di utilizzare strumenti snelli e veloci. Ma nonostante ciò e nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali degli inquilini, molte Amministrazioni locali debbono ancora dare attuazione alla delibera regionale.
Tutto ciò avviene mentre il Parlamento, al fine di evitare che inquilini morosi perdano la casa, è orientato ad evitare che vi siano sfratti esecutivi per tutto il 2020. È assolutamente indispensabile che questi ritardi incomprensibili siano superati nei prossimi giorni e che tutti i Comuni della regione, in particolare quelli maggiormente colpiti dal Coronavirus, diano corso alla pubblicazione degli avvisi pubblici per l’erogazione dei contributi ai proprietari che hanno abbassato il canone o che intendono farlo. Un atteggiamento che diventa colpevole se accompagnato da un incremento significativo di avvio di procedure di sfratto per morosità”.