Si ritengono per lo più bene informati. Palesano di essere disciplinati. Hanno fiducia nell’operato dell’amministratore e senso di responsabilità nei confronti dei vicini di casa.
È l’identikit di 1.300 abitanti di 7 comuni capoluogo del Veneto che hanno risposto al sondaggio in materia di Covid commissionato da Anaci Padova alla società Winpoll, e cui risultati hanno ricevuto il patrocinio del Consiglio Regionale.
Gli aspetti salienti dell’indagine sono quelli relativi ai comportamenti in condominio.
Innanzitutto, alla domanda “Che farebbe se lei o un suo familiare si dovesse ammalare?”, 73 intervistati su 100 hanno dichiarato che avviserebbero l’amministratore, a fronte del 27% che non divulgherebbe la notizia al gestore del condominio.
Interessante è anche la percezione dei comportamenti all’interno del condominio: per 71% residenti su 100, le prescrizioni governative per il contenimento del contagio vengono sempre rispettate, a fronte del 24% secondo cui tali misure non sempre vengono rispettate, e dei 5 condòmini su 100 a giudizio dei quali le norme non sono rispettate mai.
Quanto alle misure per proteggersi dal virus, prevalgono di gran lunga il lavaggio delle mani (87%), la mascherina indossata anche all’aperto (68%) e il mantenimento della distanza fisica (59%), mentre appena il 2% del campione ha dichiarato di non prendere alcuna precauzione.
Pur rammaricato del fatto che quasi 6mila dei 7.123 intervistati abbia scelto di non rispondere al sondaggio, il presidente di Anaci Padova, Giorgio Cambruzzi, si dice soddisfatti degli esiti dell’indagine. “Il primo risultato positivo per noi di ANACI è aver avuto conferma che le risposte alle varie domande non si differenziano di molto tra le sette Province. Ma è anche confortante sapere che più dei due terzi degli intervistati ritenga di essere stato sufficientemente informato sul Coronavirus”.
Per quanto riguarda l’ambito prettamente condominiale, Cambruzzi ritiene “lusinghiero che i condòmini tengano in considerazione gli amministratori, tanto che quasi tre quarti gli comunicherebbero l’eventuale positività propria o di un familiare al virus. Quello che ne esce è un quadro che ci conferma che i condòmini/cittadini italiani sono consapevoli che il Coronavirus è ancora attivo e che per combatterlo adottano tutte le misure necessarie per evitarlo. Ma anche uno scenario in parte gratificante dell’attività dell’amministratore condominiale”.
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