Una giornata ricchissima di provvedimenti quella del 18 ottobre per il Governo: una maratona conclusasi, come è noto, in serata, con il Dpcm presentato in diretta dal premier Conte, ma iniziata molte ore prima, intorno all’1 del mattino, con il Consiglio dei Ministri che ha approvato non soltanto bilancio di previsione, documento programmatico di bilancio e decreto di proroga delle scadenze fiscali, ma anche il disegno di legge che introduce nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti.
Il testo prevede una radicale semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, finalizzato a una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro.
In seguito all’entrata in vigore delle nuove norme, si prevede che il necessario tirocinio pratico-valutativo sia svolto all’interno dei corsi di laurea e che, di conseguenza, l’esame conclusivo del corso di studi divenga anche la sede nella quale espletare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.
Il nuovo modello di abilitazione si applicherà anche alle lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell’informazione, che abiliteranno all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.
Con appositi regolamenti ministeriali saranno disciplinati gli esami finali, con lo svolgimento di una prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, prevedendo che i titoli universitari conclusivi dei corsi di studio hanno valore abilitante all’esercizio della professione, previo superamento di un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi.