Tema caldo ormai da molti mesi è indubbiamente quello relativo al Super Bonus 110 %. Secondo le ultime indicazioni governative, l’attenzione su quesiti, studi di fattibilità, documenti e valutazioni, ci accompagnerà ancora per molto tempo.
Le redazione di Italia Casa, ha intervistato l’Avv. Fabrizio PLAGENZA, Responsabile del Dipartimento Casa per Consumerismo – associazione dei consumatori, in merito ad eventuali trabocchetti che il Super Bonus 110 % può nascondere.
Cosa pensa di questo beneficio fiscale ?
Come noto, il Decreto Rilancio ha introdotto il “Super Bonus 110%” che, di fatto, eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute nel periodo indicato dalla norma, in relazione a vari interventi : antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Credo che bisogna avere una visione ad ampio spettro dello strumento e non considerare l’utilità solo fine a se stessa.
Ci può spiegare meglio cosa intende quando fa riferimento ad una visione “ad ampio spettro” dello strumento ?
Mi riferisco al fatto che molti non hanno ancora ben compreso la reale portata del beneficio ed il vero obiettivo del Governo. Prima di guardare al fine di ciascun proprietario di un bene immobile che conseguirà, in pratica, il risultato più evidente ed imminente, dobbiamo pensare all’importante opportunità che possiamo cogliere. Infatti, oggi abbiamo la possibilità concreta di poter riqualificare una fetta importante del nostro patrimonio immobiliare, rendendola, al contempo, più sicura ed in grado, così, di poter partecipare attivamente al miglioramento del precario equilibrio dell’eco sistema. Immobili efficienti da un punto di vista energetico, infatti, contribuiscono al raggiungimento di quegli equilibri necessari che il nostro pianeta ci sta chiedendo. Usufruire di una misura così vantaggiosa a livello fiscale, significa anche porre dei primi significativi passi verso una puntuale conoscenza dello stato degli immobili che così, potranno essere messi sotto una lente di ingrandimento ed i rischi strutturali ridoti al minimo.
L’obiettivo, dunque, è una maggiore sicurezza degli edifici ed un miglioramento dell’efficientamento energetico per ridurre le problematiche che affliggono l’ecosistema.
Ma non solo. Non si dimentichi, inoltre, che la misura è stata varata con l’obiettivo di dare nuova linfa al mercato immobiliare nonché alle imprese che potranno avvalersi di una nuova possibilità lavorativa. Ultima, ma non per ultima, la possibilità per i beneficiari, che questi lavori vengano eseguiti a costo “quasi” zero.
Sino a questo momento, sta dispensando solo parole positive sul Super Bonus 110%, ma in alcune occasioni lei ha evidenziato alcune criticità dello strumento.
Nulla è perfetto e tutto è migliorabile. La gestione delle procedure deve sempre essere oggetto di attenta valutazione e di cautele nelle scelte. Non è un caso, infatti, che la mala vita abbia fiutato l’affare e molte imprese siano nate improvvisamente solo per accaparrarsi commesse e lavori. E’ evidente che occorre porre un’attenzione minuziosa su tutti i tasselli che compongono questo prezioso puzzle.
In tutto questo, avvocato, i consumatori devono stare in guardia o possono dormire sonni tranquilli ?
Recentemente, quale Responsabile del Dipartimento Casa per Consumerismo, ho effettivamente evidenziato come molti consumatori abbiano ci abbiano chiesto di verificare contratti a loro consegnati per istruire la pratica dei bonus fiscali su lavori edili. In alcuni casi, effettivamente, abbiamo riscontrato clausole vessatorie. In alcuni casi, abbiamo accertato che alcuni contratti propongono gratuitamente sia l’attività di istruttoria della pratica che l’iter burocratico per ottenere la certificazione ma sono, poi, accompagnato da una clausola pericolosa : se firmi e decidi di non eseguire più i lavori è prevista una penale molto alta che può arrivare anche fino a 5 mila euro.
Qual è il consiglio che si sente di darci?
Un consiglio molto semplice : attenzione ai contratti. Non firmate se nel contratto non è chiaramente riportato il diritto al recesso, al massimo la penale deve riguardare solo i costi di studio e istruttoria e deve comunque essere commisurata e proporzionata. Una clausola che preveda una penale ingiustificata può rappresentare una clausola vessatoria.
Rammento che i beneficiari sono consumatori : oltre alle norme del codice civile, prima su tutte quella predetta sulla vessatorietà delle clausole (art. 1341 c.c.), si applica gli stessi il codice del consumo (Decreto Legislativo n. 205/2006). Riscontriamo ormai un’apertura maggiore verso il consumatore anche da parte della Corte di Giustizia Europea che aperto alla possibilità di ritenere applicabile la tutela del consumatore al condominio, pur non affermandola sempre e comunque.
Il consiglio, dunque, è in prima battuta quello di affidarsi a professionisti e, per quanto riguarda i contratti, rivolgersi ad uno studio legale che valuti ed analizzi le clausole contrattuali. E’ consigliabile predisporre un contratto per le singole esigenze e non uno stesso vestito per tutti gli interpreti. Ritengo inoltre opportuno che i contratti prevedano delle clausole che devolgano ogni eventuale controversia che dovesse nascere dall’interpretazione o dall’esecuzione del contratto stesso agli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, quali organismi di mediazione ed arbitrati.
Avv. Fabrizio PLAGENZA
Resp. Dipartimento Casa – Consumerismo no profit