Secondo SoloAffitti, che ha analizzato questo segmento, a ridare vitalità al mercato è l’obbligo di green pass per frequentare le lezioni in presenza
Il mercato degli affitti universitari sta gradualmente tornando alla normalità grazie a green pass e maggiori aspettative sulla possibilità di frequentare in presenza le lezioni, ma con costi delle stanze in calo nei grandi centri. SoloAffitti, il gruppo immobiliare specializzato nella gestione e tutela della rendita immobiliare con oltre 300 punti in Italia, ha rilevato come i prezzi delle camere doppie risultino in calo (-4%), anche perché sempre meno richieste, e quelli delle singole sostanzialmente stabili (+1%).
“L’introduzione dell’obbligo di certificazione verde Covid-19, da poco stabilito dal governo per la partecipazione alle lezioni in presenza – precisa Isabella Tulipano, Pr e Brand Manager SoloAffitti – potrebbe dare un’accelerazione alla ripresa del mercato degli affitti per studenti, a partire da settembre”.
Per poter tornare ai livelli 2019 ci vorrà però ancora tempo: SoloAffitti ha rilevato attraverso la sua rete che il numero di transazioni legato agli affitti universitari rimane ancora abbastanza (36%) o molto al di sotto (41%) dei livelli pre-pandemia, anche se risulta una moderata crescita delle richieste rispetto alla stagione 2020.
– L’andamento dei prezzi delle stanze per studenti
A Milano i costi delle stanze singole sono diminuiti quest’anno mediamente del 15% (quasi 100 euro). Situazione analoga nella Capitale (-15%) dove si spendono 64 euro in meno. Cagliari è la città con il maggior calo percentuale delle singole (-17% pari a 40 euro) registrato in Italia. Prezzi più bassi, seppure con percentuali a una cifra, per Bologna (-9% pari a 33 euro), Torino (-6%, 17 euro in meno) e Firenze (-5%, 19 euro).
Tra le città universitarie di più grandi dimensioni sono in salita i prezzi delle singole a Genova che registra l’incremento più alto (+20%, cioè una media di 50 euro in più), Bari (+14%, pari a 30 euro) Napoli (+4%) e Padova (+4%). SoloAffitti rileva incrementi significativi dei prezzi anche a Pavia (+15%, 40 euro in più in media), Modena (+14%, pari a 35 euro) e Brescia (+14%, 50 euro).
Per le stanze doppie a Padova e Milano si registrano decrementi medi del 25% e 24%, che nel capoluogo lombardo fanno scendere il canone di 95 euro e nella città veneta di 63 euro in media. Prezzi in discesa a doppia cifra rispetto allo scorso anno a Firenze (-15%), Torino (-15%) e Trieste (-13%). A Bologna e Napoli il calo si è fermato rispettivamente al 7% e 4%. In controtendenza Genova, dove l’incremento è stato del 20% (pari a 30 euro di media), Catanzaro (+13%), Siena (+10%) e Pavia (+4%).
Milano e Rimini sono le città che, secondo l’analisi di SoloAffitti, hanno i prezzi medi più alti sia per le stanze singole che per quelle doppie. A Milano per una singola servono 500 euro e 300 per una doppia. A Rimini 425 euro costa la singola e 275 la doppia. Varese e Palermo sono le città più a buon mercato per gli universitari, con singole rispettivamente a 180 e 170 euro e doppie a 125 e 100 euro di media.
– Cosa cercano gli studenti in affitto
La convivenza con coinquilini dello stesso sesso – fa notare SoloAffitti – non è più una condizione necessaria nella scelta di un’abitazione da condividere: è ormai l’ultima motivazione (7%) che guida la ricerca della stanza. Sono invece sempre più richiesti comfort quali un impianto di aria condizionata (9%), lavastoviglie e lavatrici (17%), un arredamento moderno e soprattutto una veloce connessione Wi-Fi (entrambi al 35%). Le esigenze principali dei ragazzi che si spostano per studio si confermano tuttavia la vicinanza all’università (67%), ai mezzi pubblici (59%) e la disponibilità di una stanza singola (65%).
Non ci sono variazioni di rilievo per le tipologie contrattuali più utilizzate. Rimane una forte prevalenza nelle città universitarie dei contratti a canone concordato (3+2, studenti universitari, transitorio). Le eccezioni più evidenti sono Milano e Bologna dove il “canone concordato” viene utilizzato sempre meno a causa della forte crescita dei canoni di locazione negli ultimi anni e dei prezzi fissati dagli accordi territoriali, che non sono molto convenienti, specie per appartamenti con metrature ampie.