CORTE COSTITUZIONALE: RESPINTO IL RICORSO CONTRO LA SOSPENSIONE DELL’ESECUZIONE DEGLI SFRATTI DURANTE LA PANDEMIA.
DICHIARAZIONE DI WALTER DE CESARIS SEGRETARIO NAZIONALE UNIONE INQUILINI.
“La Corte Costituzionale ha dichiarato infondate le eccezioni di costituzionalità in merito alla sospensione delle esecuzioni degli sfratti durante la pandemia.
Attendiamo, naturalmente, di conoscere le motivazioni della pronuncia ma non possiamo che esprimere una valutazione molto positiva della sentenza oggi intervenuta. Ricordiamo, infatti, che, come Unione Inquilini avevamo presentato una memoria scritta a sostegno della tesi che riteneva gli interventi di sospensione delle esecuzioni durante la pandemia assolutamente giustificate dalla necessità primaria della tutela della salute pubblica.
Riteniamo che la sentenza di oggi possa fare finalmente chiarezza sulla legittimità di interventi di sospensione e/o graduazione delle esecuzioni degli sfratti in modo da tutelare la salute pubblica e di garantire il passaggio da casa.
Una indicazione questa molto importante per Prefetture, Regioni e Comuni per una gestione sanitariamente e socialmente sostenibile nei territori, tenuto conto che la proroga delle esecuzioni è ormai definitivamente in scadenza e che già da questo autunno diverse decine di migliaia di sfratti sono già eseguibili: una vera bomba ad orologeria pronta ad esplodere dentro le viscere delle nostre città, mettendone ulteriormente a rischio la coesione sociale.
Ricordiamo, infatti, che oltre al fondamentale tema della tutela sanitaria, la pandemia ha acuito una violentissima crisi economica e sociale, fotografata dall’aumento della povertà assoluta e dal conseguente fatto che ormai 9 sfratti su 10 hanno come causa la morosità, segnale evidente dell’incompatibilità del mercato privato degli affitti con i redditi reali delle famiglie.
Al di là e oltre gli interventi di sospensione e/o graduazione delle esecuzioni, serve una risposta strutturale: un vero piano casa di incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, senza consumo di suolo e con il recupero e il riuso ai fini abitativi dell’enorme mole di patrimonio immobiliare in disuso, vuoto e in degrado.
Il PNRR ne può e deve essere il volano.”