Federproprietà scrive alla Commissione Finanze della Camera:
“La riforma del catasto va fermata, basta tasse sulla casa”
Una lettera a tutti i componenti della Commissione Finanze della Camera, impegnati nell’esame del DDl “Delega al Governo per la revisione del sistema fiscale” (Atto Camera 3343), è stata inviata dal Responsabile Settore Finanze e Tesoro, Riccardo Pedrizzi, e dal presidente Giovanni Bardanzellu di Federproprietà con alcune riflessioni critiche sulla riforma del Catasto fortemente criticata dalle associazioni che difendono i proprietari e il settore immobiliare più in generale. Tra queste, in prima linea Federproprietà (Federazione Nazionale Proprietà Edilizia), che rappresenta e tutela circa 400.000 soci tra privati, società, consorzi e condomini, che ha promosso il Coordinamento unitario dei proprietari immobiliari costituito oltre che da FEDERPROPRIETA’, dalla CONFAPPI, dall’UPPI e dal Movimento per la difesa della casa.
“La nostra Associazione – scrivono Pedrizzi e Bardanzellu – ancora una volta denuncia come la riforma del catasto nasconda la volontà di varare prima o poi una imposizione fiscale di natura patrimoniale e pone l’accento sull’incertezza che genera l’annunciato rinvio agli anni successivi dell’applicazione delle nuove aliquote. Meglio le tasse subito che l’incertezza del futuro. Il settore immobiliare non è speculativo, ma si fanno investimenti a lungo termine. E’ ingenuo pensare di rassicurare dicendo che la scelta verrà presa dopo, anche perché comunque lascia incertezza che è la principale nemica degli investimenti. In questo momento di tutto abbiamo bisogno meno che di questo”.
Federproprietà fa notare come nel nostro ordinamento fiscale esistano già altre patrimoniali nascoste come l’imposta sulle successioni e donazioni, le imposte sui trasferimenti, quelle ipotecarie e catastali, imposte di registro, ipotecarie e catastali, bollo, Imu che colpiscono in vario modo la capacità contributiva riconducibile al patrimonio mobiliare o immobiliare.
“Non va dimenticato che nel 2020 la pressione fiscale è cresciuta in Italia ulteriormente dello 0,7%, arrivando al 43 contro una media Ocse del 34%. E se il calcolo viene fatto rapportato solo al gettito dei redditi di coloro che pagano tasse ed imposte, la pressione tributaria italiana supera il 48%. Il nostro è perciò il Paese a maggiore tassazione a livello mondiale. Certo si dirà – ‘ce lo chiede l’Europa’. Federproprietà spera però che la politica, faccia sentire la propria voce e si riappropri della sovranità popolare, perché altrimenti questa legge delega sarebbe uno schiaffo al Parlamento e sopratutto alla Commissione Finanze – si conclude la missiva di Federproprietà – che ha lavorato per mesi per produrre un documento di sintesi approvato da pressoché tutti i partiti proprio per indirizzare l’Esecutivo sulla riforma fiscale. Documento che non conteneva traccia della riforma del catasto”.