L’Italia ha raggiunto il traguardo del primo milione di impianti fotovoltaici installati. E nei prossimi anni il numero salirà ancora, in modo esponenziale. Ad annunciarlo è il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini. “Una cifra tonda importante che però non deve ingannare: siamo ancora molto lontani dagli obiettivi. A fine 2021 raggiungeremo i 22,4 GWp totali, quasi un terzo della Germania che coi suoi quasi 60 GWp garantisce al sistema energetico tedesco un significativo vantaggio, in termini di costi dell’energia, a favore delle imprese tedesche rispetto a quelle italiane”.
Dal 2014 a oggi le nuove installazioni italiane, con una media annuale di meno di 500 MWp, continuano a essere insufficienti per ridurre efficacemente la dipendenza dal gas e quindi per evitare o limitare gli aumenti dei prezzi dell’energia. Un costo per le famiglie e le aziende italiane di cui bisognerebbe chiedere conto a tutti i governi che si sono succeduti dal 2014 a oggi, sempre troppo preoccupati di difendere gli interessi delle partecipate (quindi del gas) piuttosto che della collettività.
I dati parlano chiaro: mentre in Italia (60 milioni di abitanti) nel 2021 si installeranno 950-1000 MWp, in Ungheria (9,7 milioni) 750 MWp, in Belgio (11,5 milioni) 950 MWp, in Francia (64,3 milioni) 1900 MWp, in Polonia (38 milioni) 2.690 MWp, in Spagna (46,7 milioni) 3200 MWp, in Olanda (16,7 milioni) 3400 MWp, in Germania (83 milioni) 5400 MWp.
Eppure oggi il fotovoltaico è l’unica soluzione immediatamente disponibile e di lungo termine contro il caro bollette. Già in passato il solare ha dimostrato di contribuire in modo sostanziale alla riduzione dei prezzi dell’energia: tra il 2008 e il 2014 si è registrato un calo del 40% del prezzo dell’energia, “ senza contare che è anche la soluzione principe per risolvere la crisi climatica ed è la tecnologia che crea più occupazione: da 2 a 6 volte più posti di lavoro rispetto alle altre tecnologie di produzione elettrica”, aggiunge Paolo Rocco Viscontini.
Secondo Italia Solare, per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del fotovoltaico al 2030 e oltre è necessario dare massima priorità alla definizione degli obiettivi regionali e delle aree idonee, tra le quali dovrebbero rientrare da subito aree industriali, cave, discariche e aree agricole abbandonate. “La tutela dell’ambiente e della salute non deve dipendere dalla tutela del paesaggio ”, ha detto Paolo Rocco Viscontini con riferimento ai continui stop autorizzativi causati dalle sovrintendenze, con danni giganteschi per tutti gli italiani e per il paesaggio stesso, che pagherà a caro prezzo (e in realtà già sta pagando) queste opposizioni, in termini di siccità e dissesti idrogeologici causati dai sempre più frequenti eventi climatici catastrofici.
Per le autorizzazioni, la semplificazione auspicata con la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) per impianti su terreni industriali, cave e discariche purtroppo non sta funzionando perché il MITE ha precisato che, per evitare rischi di artati frazionamenti, le linee di connessione devono seguire gli iter autorizzativi standard in presenza di vincoli (che come noto sono sempre presenti lungo le linee), anche in presenza di cavi interrati, nonostante le normative vigenti prevedano il contrario. Ancora una volta non si è stati capaci di semplificare per davvero. Si auspica che il MITE collabori con gli operatori prima di uscire con provvedimenti che alla fine risultano ottenere risultati opposti rispetto a quelli attesi e pure dichiarati.
FONTE: Comunicato Stampa ITALIA SOLARE