Il caro bollette rischia di lasciare senza luce e gas interi condomini e migliaia di famiglie, anche tra le più vulnerabili. L’impennata della morosità, che in alcune città si avvicina al 20%, unita ai prezzi folli del metano, ha infatti messo in crisi decine di fornitori di medie e piccole dimensioni. Già da fine agosto infatti, hanno incominciato a inviare lettere di sollecito agli amministratori di condominio. In alcune di esse si chiedeva di saldare i vecchi debiti per avere il rinnovo del contratto e il gas garantito per l’inverno. In molti casi è invece scattato il recesso anticipato da parte delle società fornitrici, pur di salvaguardare il bilancio. Ma ancora peggio è andata a chi si è visto chiedere nuove garanzie e fidejussioni; oppure di anticipare i due terzi delle spese sostenute dal condominio nell’intero anno precedente. In questa situazione, dunque, il rischio è di una valanga di distacchi da parte delle società con le spalle meno larghe.
A lanciare l’allarme, insieme a un po’ tutte le associazioni di amministratori di condomini, è Consumerismo No Profit. “Altro che riduzione della temperatura, molti condomini ora viaggiano verso l’interruzione totale della fornitura”, avverte il portavoce dell’associazione.
La situazione rischia di esplodere a ottobre, con l’inizio dell’anno termico. Le quote di riscaldamento possono arrivare a quadruplicare rispetto a un anno fa e molti condomini non troveranno fornitori disponibili sul mercato a causa del rischio morosità in salita. L’incertezza del mercato spinge infatti molti fornitori a non accettare nuovi clienti-condomini, precisa l’Associazione Nazional-Europea Amministratori d’Immobili. Altri gestori disponibili al rinnovo dei contratti, invece, lo fanno soltanto a condizione di ottenere integrazioni delle garanzie fino a 30.000 euro per un condominio di 20 appartamenti. “Un caso emblematico – spiega il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – è quello relativo alla segnalazione di un operatore che ha richiesto una integrazione delle garanzie in denaro sonante, pena l’interruzione della fornitura entro 15 giorni”. Segnalazione, tra l’altro, confermata da numerosi distacchi già avvenuti soprattutto nelle zone periferiche della capitale.
La fotografia, dunque, è quella di un’emergenza ormai conclamata. È auspicabile un accordo tra Governo e società energetica, che permetta la rateizzazione di questo extra-costo. Intervento, peraltro, già sollecitato anche dal presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa: “Un intervento minimo necessario per diluire di molto il pagamento delle bollette condominiali”. Se un inquilino è in difficoltà e non riesce a pagare, “il problema rischia di essere scaricato sugli altri o sulla cassa comune, che talvolta neanche c’è” mettendo a rischio le già precarie casse condominiali”. Ecco perché Confedilizia propone “un accordo tra governo e fornitori di servizi, con garanzia pubblica”.
Fonte: Consumerismo No Profit