Sul tema dei compensi extra all’amministratore di condominio che si ritrova a gestire le pratiche per gli interventi legati al superbonus, nei giorni scorsi le pagine del “Sole 24 Ore” hanno offerto preziosi chiarimenti.
Non esistendo, ad oggi, un Albo degli amministratori di condominio, non esiste neppure un tariffario professionale. Ma dal momento che per il superbonus sono necessarie “numerose riunioni assembleari e delicati adempimenti amministrativi”, all’amministratore deve essere riconosciuto “un equo compenso aggiuntivo rispetto a quello pattuito, purché sia quantificato con chiarezza in un’apposita delibera e non nascosto tra le spese amministrative del bilancio preventivo”.
Il quotidiano economico ha sottolineato che l’amministratore può quantificare in misura fissa il proprio compenso extra, oppure può determinarlo in una percentuale aggiuntiva parametrata all’intero importo delle opere straordinarie, che in genere oscilla tra lo 0,50 e l’1 per cento.
Il Sole 24 Ore precisa ancora che spetta all’assemblea il compito di determinare l’ammontare del compenso straordinario dell’amministratore, “salvo che sia stato già da lui quantificato, in misura percentuale sul valore degli interventi straordinari, al momento della nomina nella presentazione della sua proposta, poi accettata dai condòmini”.