Sono tanti i bolognesi tra i 30 e i 40 anni che stanno cercando in città una casa, spesso più grande di quella in cui vivono. Ma faticano a trovarla. Il 43% dei giovani di questa fascia d’età è in cerca di un’abitazione da acquistare entro i prossimi due anni e l’11% intende portare a termine la trattativa entro sei mesi. Lo evidenzia un’indagine realizzata dall’Ufficio Studi Gabetti, all’interno del report “Why Bologna – Una nuova sfida dell’abitare”, realizzato in collaborazione con Ance Emilia Area Centro.
Si tratta in particolare di coppie o famiglie monogenitoriali con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Dai dati emerge come l’offerta di immobili a Bologna non riesca a soddisfare la domanda potenziale, per il 53% del campione. “”Bologna è una città sempre più attrattiva, rifugio per tanti cittadini italiani, due immigrati su tre che la scelgono sono italiani; dobbiamo mantenere questa dinamica, per avere un’economia viva – sottolinea il sindaco Matteo Lepore – tanti giovani vengono qui per studiare poi restano a lavorare. Il dibattito non è più solo nel conflitto per la ricerca della casa tra turisti e studenti, ma si allarga perché tante aziende hanno scelto di investire su Bologna e i loro lavoratori vogliono vivere dentro la città. Anche io sto cercando casa e non la sto trovando”.
Per il 40% del campione, l’aumento dei tassi non influisce sul desiderio di cambiare casa, ma il 24% lo ha posticipato di un anno e il 32% a tempo indeterminato, nella speranza che i tassi tornino a diminuire.
La disponibilità economica di partenza per la maggioranza (52%) è fino a 200 mila euro e il 40% cerca una casa più spaziosa, almeno un quadrilocale tra i 90 e i 120 mq (un trend non in linea con quello nazionale), nel 58% dei casi in sostituzione della prima casa e per il 42% meglio se si tratta di un immobile di nuova costruzione.
Tra i quartieri più attrattivi, al primo posto il Savena con il 42%, Porto-Saragozza con il 32% e Santo Stefano con il 30%. Il 56% preferisce trovare casa all’interno del Comune, il 44% invece in un comune limitrofo, ma il 40% si dice disposto a spostarsi in provincia per trovare maggiore corrispondenza alle proprie esigenze.
Fonte: Agenzia Ansa