Per il 2023 l’importo della spesa per il bonus mobili è di 8mila euro. La Legge di Bilancio 2023 ha infatti alzato la soglia dei 5mila euro previsti inizialmente per l’anno in corso. Per il 2022 il bonus ammontava invece a 10 mila euro.
Per le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici sarà possibile, quindi, richiedere una detrazione Irpef del 50 per cento nel limite di 8mila euro.
I beneficiari del bonus mobili 2023, pertanto, potranno usufruire di un rimborso massimo del valore di 4mila euro, che sarà ripartito in dieci quote annuali di pari importo, attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi. Dal 2024, poi, il limite scenderà a 5.000 euro.
Per beneficiare del bonus e ottenere il rimborso bisogna specificare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico).
Come ribadito anche dall’Agenzia delle Entrate, l’acquisto dei mobili per i quali si intende richiedere il bonus può avvenire prima del pagamento delle spese per la ristrutturazione dell’immobile, a patto che i lavori siano già avviati.
È possibile richiedere il bonus per l’acquisto di:
• mobili e arredi come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione;
• grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A per i forni; alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie; alla F per i frigoriferi, i congelatori e le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Vi rientrano anche apparecchi di cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
La detrazione è riconosciuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici connessa alle seguenti attività:
• manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni non danno diritto al bonus);
• ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
• restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
• manutenzione ordinaria,
• manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni del condominio.