La Legge di Bilancio 2024 approvata ed in vigore conferma la volontà del Governo di procedere all’azzeramento di qualsiasi efficace misura finalizzata a sostenere le famiglie colpite dalla grave emergenza abitativa, dall’aumento dei costi complessivi dell’abitazione e dagli sfratti, emergenza che investe oltre 140.000 famiglie colpite da un provvedimento di sfratto e le oltre 30.000 che hanno subito l’esecuzione nel corso del 2022 (ultimi dati disponibili forniti dal Ministero degli Interni comunicati nel 2023).
L’elenco dei mancati interventi e stanziamenti è lungo e preoccupante.
Per il secondo anno di seguito si cancellano il fondo per il sostegno all’affitto, previsto dalla L. 431 del 1998, per fornire un aiuto alle famiglie di inquilini a basso reddito e un conseguente vantaggio, nel percepire il canone, per i proprietari che affittano, e il fondo per la morosità incolpevole destinato a incidere sul crescente fenomeno degli sfratti.
Il drastico e generalizzato intervento sul Superbonus colpisce tantissimi condomini e gli interventi degli Iacp, con lavori avviati e non conclusi che restano in mezzo al guado, con nessuna prospettiva di essere ultimati. Sono inoltre ridimensionate le misure di incentivo all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Sugli affitti brevi, invece di misure concrete ed incisive che mettano i Comuni in condizione di poter regolamentare incisivamente con forti limiti un fenomeno che. di fatto, contribuisce con grande impatto a togliere dal mercato l’affitto di lunga durata, oltre che ad incidere a trasformare l’assetto urbanistico delle città, si prevede esclusivamente un marginale ritocco della cedolare secca a partire dal secondo alloggio affittato. Inoltre non si procede a utilizzare le somme recuperate nei confronti dei grandi intermediari Airbnb e Booking per un concreto aiuto e sostegno alle famiglie che vivono il disagio abitativo.
Sul piano delle prospettive si procede ad un esiguo stanziamento “futuro” di 50 milioni per il 2027 e 50 milioni per il 2028, cioè al termine della attuale legislatura e all’inizio della prossima, che dovrebbe garantire un annunciato ipotetico “Piano Casa” che, al contrario, avrebbe bisogno immediato di risorse strutturali e continuative Altro che piano casa, vien da dire, ma una drammatica e irresponsabile assenza di qualsiasi misura, presente o futura, che possa farsi carico della grave crisi del settore delle abitazioni in affitto e del crescente drammatico disagio delle famiglie.
A cura di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA