Una riforma generale dei bonus edilizi, che affronti le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti con un approccio integrato ed efficiente e superi la frammentazione delle detrazioni ad oggi attive.
Ad annunciarla è il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.
“L’obiettivo è riordinare le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica degli edifici in un Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, di prossima emanazione”, spiega il Ministro, precisando che l’elaborazione del Piano, destinato a chiudere e superare definitivamente la stagione del Superbonus, sarà ultimata e resa definitiva entro il prossimo mese di giugno 2024.
Il Ministro sottolinea che proprio alla luce del Superbonus – che definisce “una norma dai tanti buoni propositi, ma che di fronte ad un’analisi costi-benefici postuma, non viene giustificata dagli effetti espansivi rispetto ai problemi creati sui conti pubblici o sull’aumento dei prezzi nel settore, senza contare tutte le difficoltà create a imprese e contribuenti dai crediti incagliati” – è emersa la necessità di “un approccio integrato in un’ottica di sostenibilità” in vari ambiti, tra i quali quello della tutela ambientale, il profilo energetico, gli aspetti della digitalizzazione e della sicurezza.
“La riforma dei bonus edilizi – spiega il Ministro – conterrà pertanto un insieme di misure concrete per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare e, per rispondere in modo adeguato agli sfidanti obiettivi europei previsti per il settore residenziale, dovrà avere una durata almeno decennale”.
Dunque, secondo il Ministro, un approccio integrato consentirà di ottimizzare le tempistiche e i costi di riqualificazione di un edificio, favorendo gli interventi di riqualificazione profonda in un’ottica di sostenibilità che interessi vari ambiti:
• quello energetico, sotto il profilo dell’efficienza, della produzione di energia da fonti rinnovabili e dell’elettrificazione dei consumi;
• quello della digitalizzazione degli edifici e del dialogo con le altre infrastrutture, quale quella dei trasporti;
• quello della sicurezza, con riferimento agli aspetti sismici e all’antincendio;
• quello di tutela ambientale, con riferimento alla riduzione dei consumi idrici e all’uso del verde.
La riforma dei bonus edilizi riguarderà quindi congiuntamente tutti questi aspetti e ad essere interessate da queste misure saranno principalmente le unità immobiliari soggette agli obblighi della Direttiva Ue case green, ovvero:
• prime case;
• immobili con classe energetica bassa;
• immobili in condizioni di povertà energetica.
Per realizzare il Piano senza il rischio di imbattersi in brutte sorprese, il Ministro precisa che dovranno essere introdotti dei limiti di costo unici a livello nazionale, per fissare i tetti di spesa degli interventi, e che tali limiti dovranno essere omnicomprensivi. Aggiunge inoltre che sulle abitazioni principali si potranno effettuare sia interventi singoli sia di riqualificazione energetica profonda.
“Gli interventi di riqualificazione energetica – annuncia il Ministro – si accompagneranno a un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo, che dobbiamo definire nell’attuazione della delega fiscale”.
Le linee guida relative al quadro di incentivi mirano a:
• garantire aliquote distribuite in un arco temporale massimo di dieci anni che si potranno combinare a diverse tipologie di interventi;
• ammettere interventi sia singoli sia di riqualificazione energetica profonda, prevedendo diverse aliquote di detrazione, in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità;
• essere affiancata da strumenti finanziari di supporto, quali ad esempio finanziamenti a tasso agevolato.
Per agevolare gli interventi di riqualificazione e allo stesso tempo andare incontro alle esigenze dei contribuenti, per specifiche categorie di soggetti e nel rispetto di determinati requisiti saranno previsti anche strumenti finanziari di supporto, quali:
• finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento;
• cessione del credito, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica.
Infine, per quanto riguarda l’edilizia pubblica, non ammessa ai meccanismi di detrazione, il Ministro Pichetto precisa che il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha già provveduto ad attivare diversi strumenti di riqualificazione energetica, quali il Conto Termico, il PREPAC (Programma di Riqualificazione Energetica della Pubblica Amministrazione), il Fondo Nazionale Efficienza Energetica e l’Avviso CSE 2022 (Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza Energetica).