Il compromesso e il rogito sono le due fasi essenziali di una transazione immobiliare.
Il compromesso, o contratto preliminare di compravendita, viene stipulato tra acquirente e venditore per regolare la futura compravendita dell’immobile. Prevede il pagamento di una caparra da parte dell’acquirente, in segno dell’impegno all’acquisto dell’immobile. Oltre a definire le condizioni della compravendita, il compromesso indica anche la data entro cui si completerà il passaggio di proprietà, ovvero il rogito. Per rispettare la legge, se il contratto preliminare viene fatto autonomamente, deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla firma; se invece viene stipulato con un notaio, la registrazione deve avvenire entro 30 giorni.
Non c’è un tempo massimo per il rogito notarile, ma di solito si svolge circa sei mesi dopo la firma del compromesso.
Il rogito è il contratto definitivo che formalizza l’accordo e ufficializza il trasferimento di proprietà dell’immobile. Un notaio, incaricato di controllare documenti e dati catastali, verifica la regolarità dell’immobile.
Il mancato rispetto del compromesso immobiliare può comportare diverse conseguenze, che dipendono dalle clausole del contratto e dalle leggi locali.
Di seguito alcune possibili conseguenze:
– Penali contrattuali: spesso presenti nel compromesso, le penali contrattuali prevedono pagamenti da una parte all’altra in caso di inadempimento. Servono a compensare eventuali perdite finanziarie causate dal mancato rispetto degli accordi.
– Risarcimento dei danneggiati: la parte danneggiata potrebbe chiedere un risarcimento per coprire perdite finanziarie, ad esempio, se l’acquirente ha già effettuato pagamenti o spese in vista della transazione.
– Obbligo di esecuzione: in alcuni casi, la parte danneggiata può richiedere il rispetto forzato del contratto da parte dell’autorità giudiziaria, obbligando l’inadempiente ad adempiere agli accordi o a risarcire i danni.
– Risoluzione del contratto: se l’inadempimento è grave, le parti potrebbero concordare sulla risoluzione del contratto, comportando la cessazione degli obblighi contrattuali e la possibile restituzione di acconti versati.
– Procedimenti giudiziari: in casi irrisolvibili, le parti possono ricorrere a procedimenti giudiziari. Il tribunale assumerà decisioni basate sulle leggi e sulle clausole contrattuali.