“Come Confedilizia, quindi come associazione di proprietari italiani, questo provvedimento lo abbiamo combattuto fin dall’inizio, e mi riferisco non all’ultimo anno ma ad almeno due anni e mezzo. Non perché antiambientalisti, negazionisti, o perché vogliamo evitare solo gli obblighi per i proprietari, ma perché se si vuole raggiungere un obiettivo di miglioramento dell’ambiente quello del 2050 mi sembra fuori dal mondo. Se si vogliono raggiungere quegli obiettivi, gli stati nazionali e il sovrastato europeo non devono imporre obblighi”.
Case green, questo è il tema su cui si è dibattuto nel corso della trasmissione di Cusano Italia Tv condotta da Stefano Bandecchi ‘L’imprenditore e gli altri’ e in cui è intervenuto il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.
“A meno che non lo si faccia per gli edifici nuovi, si deve incentivare, aiutare, spingere, anche nello stesso interesse di chi tanto si batte per il green, cioè per l’ambiente – ha continuato Spaziani Testa – poi andrebbero fatte delle distinzioni perché si può essere ambientalisti senza essere estremisti. Questa direttiva è stata cambiata molto nel corso di questi anni, soprattutto grazie a i tre partiti di maggioranza in Italia: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega”.
Alla domanda in merito alla possibilità di vedersi aumentare il valore catastale e di conseguenza un aumento anche delle tasse, il presidente di Confedilizia ha voluto ribadire: “Ne sono certo. Il punto è chi riuscirà a pagare questi interventi? Perché le risorse pubbliche nazionali non ci sono, quelle europee nemmeno, non è stato previsto alcun fondo specifico”.
E riferendosi poi alle europee “queste sono le elezioni nelle quali bisogna veramente battersi, non solo su questa direttiva, ma su tutto il Green Deal europeo e su altri temi. Spero che venga modificato nella prossima legislatura”, ha aggiunto Spaziani Testa.
Infine riguardo all’assenza di una legge per la messa in sicurezza anti-sisma di tutti i palazzi, Spaziani Testa ha concluso dicendo: “Anche lì, non bisogna agire con gli obblighi ma ci vogliono forti incentivi. L’urgenza in Italia non è quella del miglioramento energetico ma quella del miglioramento sismico, ma ai paesi del nord Europa questo non interessa”.
Comunicato stampa