L’UNI ha diffuso l’ultima versione dell’aggiornamento della norma EN 13116, ovvero la “UNI EN 13116:2024: Facciate continue – Resistenza al carico del vento – Requisiti prestazionali“.
Questa revisione è stata curata dalle commissioni dell’UNI “prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio” e “finestre, porte e chiusure oscuranti“.
Il sistema architettonico noto come “facciata continua”, o “curtain wall“, rappresenta un involucro verticale che si distingue per la sua continuità e la sua composizione di materiali leggeri, come il vetro, che simulano l’aspetto di una cortina ininterrotta.
Questa struttura svolge le tipiche funzioni di una parete esterna, offrendo protezione e isolamento termico senza sostenere alcun peso oltre al proprio.
La sua resistenza è principalmente testata contro le forze orizzontali, come la pressione del vento, mentre la funzione portante è demandata interamente alla struttura di supporto, solitamente costituita da pilastri e travi in acciaio o cemento armato.
La EN 13116:2024, sostituendo la precedente versione del 2001, si colloca all’interno del quadro delle norme complementari alla norma di prodotto per le facciate continue, la EN 13830, delineando i requisiti prestazionali per queste facciate in relazione alla loro “resistenza al carico di vento”, aspetto essenziale.
La revisione è stata necessaria per allineare i limiti di deflessione del telaio delle facciate continue con quelli definiti nella più recente edizione della norma EN 13830.
Le principali modifiche apportate rispetto alla precedente EN 13116:2001 includono:
• l’aggiornamento dei limiti di deformazione agli stati limite di esercizio per allinearli con quelli attuali della EN 13830;
• la revisione dei limiti di deformazione residua in seguito alla rimozione del carico, ora definiti come il valore massimo tra il 5% della massima deformazione misurata durante l’applicazione del carico, oppure 1.0 mm.
L’aggiornamento degli spostamenti massimi degli elementi del telaio in corrispondenza dei supporti, sono aumentati ad un massimo di 2 mm, rispetto all’1 mm previsto dalla EN 13116:2001.