La scadenza del 16 dicembre con il saldo IMU 2022 è caratterizzata dalle novità per i coniugi con residenza diversa. Sarà quindi la sentenza della Corte Costituzionale la principale novità che vedrà impegnate famiglie e consulenti in vista dell’appuntamento con la seconda rata dell’IMU. Per chi rispetterà i requisiti per beneficiare dell’esenzione sarà possibile “saltare” la scadenza e scalare l’imposta già versata da quella dovuta su immobili diversi.
Come di consueto, sono i requisiti di residenza anagrafica e dimora abituale a determinare chi paga e quando invece si applica l’esenzione IMU, anche in relazione ai coniugi che non vivono nella stessa abitazione.
Bollette di luce, gas e acqua sono alcuni degli elementi utili per provare il diritto a beneficiare dell’esonero in sede di versamento del saldo IMU in scadenza il 16 dicembre 2022.
Si ricorda che l’IMU è dovuta in due rate: il 16 giugno di ogni anno si paga l’acconto dell’imposta, mentre a dicembre è dovuto il saldo comprensivo di eventuale conguaglio, calcolato sulla base delle nuove aliquote determinate dal proprio Comune entro il 28 ottobre.
Quest’anno l’acconto è stato caratterizzato dalle novità introdotte dal Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022 con decorrenza dal 1° gennaio, e nello specifico dalla possibilità per i coniugi di beneficiare dell’esenzione IMU su un immobile a scelta, sia in caso di residenza nello stesso territorio sia in Comuni differenti. Fino allo scorso anno, secondo il consolidato orientamento della Corte di Cassazione, l’esonero a scelta non spettava su nessuno degli immobili posseduti dai coniugi, se situati in Comuni diversi.
In sede di pagamento del saldo bisognerà ora tener presenti le indicazioni conseguenti alla pronuncia con la quale la Consulta ha dichiarato illegittimo ogni riferimento al nucleo familiare ai fini dell’esonero per l’abitazione principale.
Pertanto, i coniugi o gli uniti civilmente che possiedono due diverse abitazioni principali nello stesso Comune o in Comuni differenti potranno beneficiare della doppia esenzione IMU, a patto che la casa risulti la sede della propria residenza anagrafica e dimora abituale. Questo è quanto sancito in estrema sintesi dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 209 del 13 ottobre, e che impone quindi di riconsiderare le regole prese come riferimento a giugno.
I consumi di energia elettrica, gas e acqua sono quindi determinanti per stabilire se l’immobile può essere considerato sede della dimora abituale del suo possessore, oltre che della residenza anagrafica, e se quindi sussistono le condizioni per qualificarlo come abitazione principale.
In caso affermativo, sarà possibile saltare la scadenza del saldo IMU 2022 e non pagare la seconda rata. Spazio poi alle domande di rimborso delle somme già corrisposte o, se è dovuta l’imposta su un ulteriore immobile posseduto e non esente, alla compensazione degli importi secondo le regole previste a livello locale.
https://www.informazionefiscale.it/Saldo-IMU-2022-scadenza-seconda-rata-novita-esenzione