Pur nella consapevolezza che con la Legge di Bilancio 2025 non si possa creare debito e che sia necessario riorganizzare i bonus edilizi, c’è molta preoccupazione su come diventerà difficile deliberare interventi di adeguamento o ristrutturazione in condominio.
“In assemblea per deliberare lavori di ristrutturazione il proprietario della seconda casa potrebbe non presentarsi proprio”, precisa infatti Federica De Pasquale, presidente dell’Organismo nazionale del condominio di Confassociazioni.
Per questo motivo, in audizione sulla legge di Bilancio, la De Pasquale ha proposto che “la detrazione per il bonus ristrutturazioni spettante per gli anni 2025, 2026 e 2027 sia elevata al 40 per cento delle spese, fino al 31 dicembre 2027, nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale o seconda casa. La percentuale per la detrazione delle spese sarebbe sempre del 40 per cento per gli interventi eseguiti in ambito condominiale fino al 31 dicembre 2027. L’impegno di spesa è stato quantificato in 16 milioni di euro in più rispetto a quelli previsti dal Governo per i bonus. La soluzione, a nostro avviso, è sostenibile e metterebbe la parola fine ai tanti disagi che si sono avuti negli ultimi anni”.
“Gli emendamenti proposti – precisa la De Pasquale – tengono conto della necessità che tutte le agevolazioni fiscali che riguardano la proprietà immobiliare in condominio rispondano a due aspetti: una maggiore stabilità temporale e un’unica percentuale. Detrazioni con aliquote diverse in base a lavori su abitazione principale o secondaria, comporterebbe un blocco delle delibere anche perché il quorum in seconda convocazione per questi lavori non è più quello semplificato introdotto dal superbonus, ma torna ad essere quello previsto dal secondo comma dell’articolo 1136 Codice civile, ovvero la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio”.
Comunicato stampa