[A cura di: Flavio Maccione – segretario generale Appc]
L’ Appc sta considerando di assumere una iniziativa di carattere popolare, che azzeri i costi della politica: una sorta dell’antico, quanto nuovo, cursus honorum, per dire basta alla casta della politica, che continua a depauperare le risorse del Paese e che i cittadini non possono più continuare a tollerare.
Infatti, mentre il debito pubblico continua ad aumentare, l’attuale classe dirigente sembra del tutto insensibile e, anziché porre nuove condizioni, che consentano un rilancio dello sviluppo e della crescita del settore immobiliare, il cui comparto rappresenta oggi il 20% del PIL, si prosegue con una visione del tutto miope. Basti pensare che i contribuenti hanno pagato 25 miliardi di euro di gettito IMU e TASI nel 2014, contro i 9 miliardi di euro di peso ICI del 2011 e alla fine del 2015 si raggiungeranno addirittura i 26 miliardi di euro.
Non occorre essere docenti di scienze economiche per capire che il livello di tassazione per il cittadino, che continua ad essere vessato, oggi non è più sopportabile, ma soprattutto il carico si evidenzia se si considera che la fiscalità locale è di natura patrimoniale, ed intanto la voragine di centinaia di migliaia di posti di lavoro perduti continua ad aumentare.
La sofferenza latente delle migliaia di piccoli proprietari, che non riescono più a fare fronte al pagamento delle tasse e dei costi di manutenzione, dovrebbe fare riflettere l’attuale Governo, che, certamente, non rappresenta più la maggioranza degli Italiani e sta portando il Paese in un vicolo cieco.
Gli associati Appc, amareggiati come non mai, gridano la loro sofferenza ed il timore per il prossimo domani, dove l’unica certezza è quella di vedersi espropriata, dopo anni di sacrifici, la propria abitazione, poiché non riescono a fare fronte alle spese. Ma se al grido di allarme facesse seguito una rivolta popolare? I dirigenti Appc stanno termometrando la situazione dell’abitazione su tutto il territorio nazionale, e, se non interverrà uno shock a livello economico, sarà la catastrofe. È difficile pensare ad un futuro se gli attuali governanti, anziché andare in controtendenza e pensare a ridurre i costi della politica, pensano solo a vessare i cittadini.