Dalle sempre più frequenti emergenze, alle istanze che emergono progressivamente a livello nazionale come locale, il comparto dell’abitare è sempre più spesso al centro di politiche di sostegno, iniziative sociali, soluzioni più o meno sperimentali. In questo scenario si inseriscono due notizie diffuse nei giorni scorsi dalla Regione Piemonte con altrettanti comunicati a firma di Gianni Gennaro e Lara Prato.
La Giunta regionale ha stanziato nel corso della seduta del 14 dicembre 11 milioni di euro per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento degli affitti. Per ridurre le disuguaglianze abitative ed evitare la perdita della casa per morosità non volontarie, in continuità con quanto fatto dal 2014, l’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, ha fatto mettere a punto alcuni interventi:
Durante la seduta sono state inoltre approvate le delibere sulla quota minima che gli assegnatari di edilizia sociale devono corrispondere per il biennio 2018-2019 e l’aggiornamento delle fasce reddituali per stabilire il canone di locazione degli alloggi di edilizia sociale nel biennio 2019-2020.
Per ottenere il riconoscimento della condizione di morosità incolpevole, i nuclei familiari assegnatari di alloggi di edilizia sociale dovranno versare ai rispettivi enti gestori almeno il 14% del proprio reddito, e comunque non meno di 480 euro, entro il 1° aprile 2019 per quanto riguarda l’anno corrente ed entro il 31 dicembre 2019 per quanto concerne il prossimo.
In linea con gli indirizzi per le politiche di welfare abitativo, la Giunta lavorerà all’individuazione di un nuovo criterio di definizione della quota minima, da applicarsi dall’anno 2020, rispetto ad alcuni parametri, come l’introduzione quale elemento di calcolo dell’Isee in sostituzione del reddito, la definizione della quota minima in valore assoluto anziché in relazione percentuale ad altri parametri, la riduzione della quota minima per le famiglie con un Isee particolarmente basso.
Apre a Torino “TO Housing”, primo progetto in Italia di co-housing per accogliere persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) in grave difficoltà. L’iniziativa è stata presentata mercoledì 12 dicembre, alla presenza dell’assessore regionale ai Diritti, Monica Cerutti (vedi foto).
Il progetto è stato realizzato dall’associazione Quore con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Piemonte, del Consiglio regionale del Piemonte, della Città di Torino e di ATC-Agenzia Territoriale per la casa di Torino, con il sostegno di numerosi partner privati sponsor privati.
In 5 appartamenti di proprietà ATC, non destinati alle graduatorie per le case popolari, verranno accolti giovani tra i 18 e i 26 anni allontanati dalle famiglie di origine a causa dell’orientamento sessuale, migranti e rifugiati omosessuali, anziani LGBT in condizione di solitudine o povertà, persone transessuali o transgender, con una permanenza media prevista di 8 mesi. L’obiettivo non è soltanto quello di rispondere all’emergenza abitativa, ma anche di attivare, a partire da un bisogno primario e fondamentale,percorsi di reinserimento sociale per tutti coloro che vivono una condizione di doppia discriminazione.
“Si tratta di un progetto ricco e ben definito – ha affermato l’assessore Cerutti – che mette in atto interventi concreti per combattere la discriminazione, in linea con le azioni previste dalla legge regionale approvata su questa materia. Le segnalazioni delle persone da accogliere potranno arrivare dai servizi sociali, ma anche dalla rete regionale contro le discriminazioni, offrendo un percorso e un’opportunità a tante persone che vivono questa condizione”.