Tra le prime reazioni all’annuncio del premier Renzi della volontà di abolire, a partire dal 2016, l’Imu e la Tasi per tutti i contribuenti, c’è stata quella della Cgia di Mestre, che ha subito lanciato una virtuale sfida al capo del Governo: “Prima renda noto dove recupererà, entro la fine di quest’anno, i 18,8 miliardi di euro necessari per sterilizzare le clausole di salvaguardia, affinché siano evitati, entro l’inizio del 2016, gli aumenti delle accise sui carburanti, l’incremento degli acconti Irpef e Ires e il ritocco all’insù dell’Iva”.
Una preoccupazione comprensibile quella degli artigiani di Mestre, considerando anche che, sempre entro la fine di quest’anno, dovranno essere reperiti altri 1,5 miliardi per estendere al 2016 la decontribuzione totale a beneficio delle aziende che assumono a tempo indeterminato; e altri 2,1 miliardi per consentire, dopo le sentenze della Consulta, sia la reindicizzazione delle pensioni sia il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego.
“Sia chiaro – puntualizza Paolo Zabeo della CGIA – che noi facciamo il tifo per il Premier Renzi. Questo Paese ha bisogno di una forte riduzione delle tasse, e siamo sicuri, così come è avvenuto con il bonus degli 80 euro, che troverà i 4,5 miliardi di euro per azzerare Imu e Tasi sulla prima casa. Mentre attendiamo con fiducia la disposizione con cui ci comunicherà la copertura, ci può però anticipare dove recupererà entro la fine del 2015 gli altri 22,4 miliardi necessari per evitare l’aumento dell’Iva, il ritocco all’insù delle accise sui carburanti e per rispettare le disposizioni stabilite della Corte Costituzionale con le sentenze sulle pensioni e sul rinnovo dei contratti degli statali?”.