ACQUA: ANCHE I MOROSI NE HANNO DIRITTO. MA IL DDL SCATENA LA POLEMICA
In un modo o nell’altro, quello dell’acqua è diventato un tema che non cessa di far discutere. Questa volta, la premessa è rappresentata dall’approvazione da parte della Camera, con 243 voti favorevoli, 129 contrari e 2 astenuti, del ddl sulla tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque: provvedimento che passa ora all’esame del Senato.
Soddisfatta, come facilmente ipotizzabile, la maggioranza. Come si legge in una nota del Pd, “Dopo la proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 e il referendum del 2011, la Camera ha approvato la legge che definisce i princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque riportando il tema all’interno dell’ordinamento europeo.
Cuore della legge è la definizione dell’acqua come bene naturale e diritto umano universale. In quanto tale:
* il diritto all’acqua potabile di qualità e ai servizi igienico-sanitari deve essere garantito senza interruzioni;
* l’acqua è un bene comune e tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili;
* l’acqua costituisce una risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di efficienza e solidarietà, responsabilità e sostenibilità;
* l’erogazione giornaliera per l’alimentazione e l’igiene umana, in quanto diritto umano universale, si basa sul quantitativo minimo vitale gratuito di 50 litri giornalieri che viene garantito anche in caso di morosità;
* l’uso dell’acqua per il consumo umano è prioritario rispetto all’uso per l’agricoltura e per l’alimentazione animale; per tutti gli altri usi è favorito l’impiego dell’acqua di recupero.
Il servizio idrico integrato può essere affidato anche in via diretta a favore di società interamente pubbliche in possesso dei requisiti prescritti dall’ordinamento europeo e, per quanto riguarda il finanziamento del servizio, le norme stabiliscono che sia finanziato dalla tariffa del servizio stesso, dalle risorse nazionali nonché dalle risorse europee destinate alla realizzazione delle opere necessarie ad assicurare i livelli essenziali su tutto il territorio nazionale”.
Ma non tutti sono entusiasti del provvedimento. Un esempio fra i tanti, quello del Forum Acqua Caldera: “Il Governo e il Pd hanno compiuto l’ulteriore atto di disprezzo della volontà popolare. Il tema questa volta è l’acqua e la legge d’iniziativa popolare, presentata dai movimenti nove anni fa, dopo aver raccolto oltre 400.000 firme. La legge è stata approvata ieri alla Camera, fra le contestazioni degli attivisti del Forum Italiano per i Movimenti per l’Acqua e dei deputati di M5S e SI che in aula non hanno fatto mancare di far sentire la loro voce. Il testo approvato è radicalmente diverso, nella forma e nei principi, di quello proposto dal Forum e sottoscritto dai cittadini. Nonostante il ministro Madia insista a dire che finché c’è questo Governo nessuno sentirà parlare di privatizzazione dell’acqua, il suo partito, il Pd, e la sua maggioranza hanno stravolto il testo a partire dall’articolo 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione. E la discussione parlamentare ha fatto cadere anche l’ultima foglia di fico dietro la quale il Pd aveva provato a nascondersi. Infatti, la Commissione Bilancio ha cancellato la via prioritaria assegnata all’affidamento diretto in favore di società interamente pubbliche”.