Circa 60 milioni di euro dichiarati per il calcolo delle tariffe contestati alle imprese nel 2015, perché non legati all’erogazione del servizio. È il risultato dell’azione di vigilanza congiunta svolta dall’Autorità per l’energia con il Nucleo speciale per l’energia e il sistema idrico della Guardia di Finanza: una collaborazione illustrata dal presidente dell’Authority, Guido Bortoni, e dal generale Luciano Carta durante l’annuale incontro tra i vertici dell’Autorità e il Comando dei reparti speciali della Guardia di Finanza, nel corso del quale è stato presentato anche il nuovo piano di ispezioni e controlli tecnici previsti per il 2016.
COSÌ NEL 2015
Nel 2015 i controlli congiunti sui costi degli investimenti dichiarati ai fini tariffari hanno consentito di contestare alle imprese elementi non ritenuti riconoscibili per oltre 55 milioni di euro, a cui si aggiungono sanzioni per circa 5 milioni di euro per il mancato rispetto della regolazione dell’Autorità. Le attività di controllo si sono concentrate sulla verifica delle spese di investimento dichiarate dalle imprese, sia con sopralluoghi presso le sedi, sia attraverso l’analisi documentale dei dati presentati e, come già per il 2014 (anno in cui erano stati contestati alle imprese circa 15 milioni di euro), l’azione di vigilanza ha quindi consentito di recuperare costi impropri.
I recuperi hanno riguardato maggiormente il settore idrico e, in parte, anche la distribuzione elettrica. Nel corso del 2015 inoltre è stato registrato, specie tra gli operatori di minore dimensione della distribuzione gas, un numero crescente di inadempimenti alle norme sulla sicurezza (pronto intervento e odorizzazione del gas) che, per oltre una decina di casi, hanno richiesto ispezioni non programmate con successive sanzioni. In calo, invece, nel settore elettrico il numero di non conformità accertate sugli incentivi economici riconosciuti per interventi di miglioramento della qualità del servizio.
IL PIANO 2016
Il nuovo “Piano dei controlli 2016” (complessivamente circa 200 controlli e ispezioni, in linea con quelli effettuati nel 2015) prevede un’azione congiunta ancor più focalizzata sulla verifica delle spese di investimento dichiarate dagli operatori, con un significativo rafforzamento delle attività di verifica attraverso analisi di tipo documentale. L’obiettivo è quello di garantire tariffe, e quindi bollette, sempre più corrette nei confronti dei consumatori. I controlli verranno portati avanti con il supporto del Nucleo speciale per l’energia e il sistema Idrico, dal luglio 2015 operativo presso il Comando reparti speciali della Guardia di Finanza, con compiti di vigilanza espressamente dedicati ai due settori.
Confermati per l’anno in corso i filoni di attività ispettiva tradizionali per l’Autorità relativi, per esempio, alla sicurezza dei clienti. In quest’ultimo ambito, anche alla luce dei risultati del 2015, le attività di controllo e ispettive saranno affiancate da compagne di informazione e di sensibilizzazione sul tema destinate sia agli operatori sia alle istituzioni (in primis gli enti locali interessati).
Il 2016 vedrà inoltre la ripresa delle ispezioni in materia di unbundling, per garantire il corretto funzionamento dei mercati elettrico e gas e l’assenza di conflitti di interessi tra la gestione delle attività infrastrutturali di rete in monopolio e quelle di produzione e fornitura in concorrenza. Prenderanno il via anche le prime ispezioni per verificare l’effettiva ed efficace implementazione degli impegni di ripristino assunti dalle imprese in alternativa al pagamento delle sanzioni a seguito di inadempienze accertate nel corso di attività ispettive. Impegni che, se rispettati, hanno il vantaggio di riallocare risorse economiche direttamente a favore dei soggetti che hanno subito i comportamenti irregolari. Inoltre, grazie alle attività del nuovo Nucleo della Guardia di Finanza, saranno intensificati i controlli attraverso l’utilizzo incrociato di diverse banche dati per verificare la correttezza delle informazioni trasmesse dalle imprese, in particolare nei casi di riconoscimento di incentivi economici.
BOLLETTE PAZZE
Ma le bollette sono nel mirino anche delle associazioni dei consumatori. In particolare, quelle emesse nella zona di Perugia, dove Federconsumatori Umbria denuncia: “È in arrivo la bolletta del gas 2.0, che si annuncia più semplice e chiara. Peccato che l’inadeguatezza dei sistemi dell’Enel abbiano trasformato tale passaggio in un vero e proprio incubo per migliaia di utenti. Non a caso, negli ultimi giorni, davanti agli sportelli dell’azienda, si sono radunate centinaia di cittadini, vittime dei gravi disservizi di Enel”.
Ma in sostanza, che cosa è accaduto? Come spiega Alessandro Petruzzi, presidente di Federconsumatori Umbria, che ha raccolto in prima persona le lamentele degli utenti, “A tutti è arrivata una doppia fatturazione: due bollette riferite allo stesso periodo. In alcuni casi, per giunta, il conteggio dei consumi relativo a tali bollette è sbagliato. Un vero e proprio caos, del quale i vertici dell’azienda non si erano ancora resi conto, se non fosse per le nostre insistenti segnalazioni. Solo dopo il nostro intervento l’azienda ha ammesso il proprio errore”.
Ma intanto, che fare? “Consigliamo ai cittadini – conclude Petruzzi – di attendere e non pagare entrambe le bollette, dal momento che arriverà sicuramente una rettifica dell’azienda. Chi ha la domiciliazione bancaria dovrà controllare che non gli vengano addebitate due volte le somme, in tal caso dovrà ottenere il relativo rimborso. All’azienda, invece, chiediamo di collaborare per risolvere in tempi rapidi tali disguidi e di fare in modo che episodi simili non si ripetano mai più. Non è tollerabile che gli errori di Enel si abbattano sui cittadini, causando loro non solo disagio, ma soprattutto ansia e preoccupazione, vista la delicata situazione economica in cui si trovano molte famiglie”.