[A cura di: Confedilizia]
La Regione Lombardia ha deciso che un privato cittadino che voglia esercitare il suo diritto di proprietà su un appartamento, dandolo in affitto, come il Codice civile gli consente da alcuni decenni, può farlo solo se la casa ha i “requisiti minimi obbligatori” elencati in un allegato di tre pagine pubblicato all’interno di un regolamento di una ventina (n. 7/2016).
Facciamo qualche esempio, per chiarire di che cosa stiamo parlando. In ogni “unità abitativa” deve essere presente la seguente dotazione: “1 batteria di pentole da cucina, 2 coltelli da cucina, 1 zuccheriera, 1 caffettiera, 1 scolapasta, 1 mestolo, 1 insalatiera, 1 grattugia, 1 spremiagrumi, 1 apribottiglie/cavatappi, 1 bricco per il latte, 1 bollitore elettrico per te (scritto così) e tisane, 1 pattumiera con sacchetti, 1 adattatore elettrico universale, 1 tovaglia, 2 canovacci da cucina”.
Per ciascuna persona “ospitabile” devono poi esserci: “2 coltelli, 2 forchette, 2 cucchiai, 2 piatti piani, 1 piatto fondo, 2 bicchieri, 1 tazza, 1 tazzina” (hanno dimenticato le posate per il dessert, ma interverrà certamente un provvedimento correttivo). In bagno devono essere presenti, fra l’altro: “lavandino”, “doccia o vasca”, “tazza”, “bidet” (“in caso di impossibilità tecnica” – precisa però il regolamento con non comune tolleranza – “è ammessa la deroga”), “chiamata di allarme”, “tappeto da bagno”, “carta igienica con riserva” (da apprezzare la visione lungimirante del legislatore regionale), “sacchetti igienici”, “cestino rifiuti”, “specchio e contigua presa per energia elettrica”, “mensola”, “scopettino”, “asciugacapelli”. Fra le dotazioni generali, è previsto il televisore, ma solo “preferibilmente”, e poi “scopa, paletta, secchio, spazzolone e straccio per pavimenti” e tanto altro.
Poiché l’ospite non va lasciato solo, il regolamento lombardo prevede anche l’obbligo per il proprietario di fornirgli “documentazione di informazione turistica” in italiano e in inglese. Tale materiale – precisa il provvedimento regionale – “deve essere messo a disposizione in formato cartaceo e può essere messo inoltre a disposizione anche in formato elettronico”. Tutti i dispositivi e le attrezzature devono essere “in condizioni impeccabili”, e “il servizio di assistenza deve essere garantito con un intervento risolutivo in tempi ragionevolmente compatibili con il termine di permanenza degli ospiti nell’appartamento” (se l’idraulico tarda, insomma, son dolori).
Le regole riassunte, e molte altre ancora, si applicano “agli alloggi o porzione degli stessi dati in locazione per finalità turistiche per una durata non superiore ai 30 giorni” (per un affitto di 31 giorni, chissà perché, la Regione consente che in casa manchi lo spremiagrumi o che la persona “ospitabile” abbia una sola forchetta anziché due).
A parte la palese illegittimità di queste norme, viene da chiedersi: ha un senso tutto ciò?