[A cura di: Vincenzo Perrotta]
In costante crescita il numero dei furti in appartamento. A
confermarlo è l’Istat, nel suo Annuario statistico italiano 2015, pubblicato a
fine dicembre. Il dato è aggiornato al 2013 e fa riferimento ai soli reati
denunciati alle forze dell’ordine, ma fornisce un quadro completo della
situazione su giustizia, criminalità e sicurezza.
Secondo l’Istituto statistico nazionale, nel 2013 sono in lieve
aumento (+2,6% rispetto all’anno precedente) i delitti denunciati nel
complesso. Fra questi risultano in forte aumento le truffe e frodi informatiche
(20,4%), le rapine e i furti (rispettivamente del 2,6% e del 2,2%), soprattutto
quelli in abitazione che, tra il 2010 e il 2013, sono aumentati del 48,6 per
cento. La maglia nera della regione più colpita dai furti spetta alla Lombardia,
con oltre 321mila denunce, seguita dal Lazio con 197mila e, un po’ a sorpresa,
dall’Emilia Romagna con 154mila casi. In termini assoluti, sono le regioni del
Nord Ovest quelle più interessate dal fenomeno, con quasi mezzo milione di
furti denunciati nel solo 2013, seguite da quelle del Centro (350mila), del
Nord Est (313mila), Sud e Isole.
Altro dato interessante rispetto al macro-tema della sicurezza, è
quello relativo alla percezione di rischio degli italiani. Quest’ultima,
seppure in lieve calo rispetto all’anno precedente, risulta ancora elevata nel
2014, con il 30% delle famiglie che ritiene di vivere in una zona a rischio di
criminalità.
La Lombardia è la regione in cui tale rischio è percepito maggiormente
(37,2%), seguita dal Lazio (36,2%), dall’Umbria (34,3%) e dal Veneto (33,6%);
la Campania risulta in quinta posizione con il 33,3%. All’estremo opposto della
graduatoria si colloca la Provincia autonoma di Bolzano con il 9,1%, unica
regione che si colloca sotto al 10%. Al contrario, la Provincia autonoma di
Trento con il 18,7% sale di alcune posizioni rispetto allo scorso anno (nel
2013 presentava il 10,7%). Le ultime cinque posizioni sono occupate, oltre che
dalla Provincia autonoma di Bolzano, da Basilicata (10%), Molise (12,2%), Valle
d’Aosta (12,4%) e Sardegna (16%).
IL COMMENTO
Non si tratta soltanto di percezione per
Confabitare, l’associazione proprietari immobiliari con sede a Bologna, che
proprio alla vigilia delle scorse vacanze natalizie aveva lanciato l’allarme
sicurezza in tutte le sue sedi, approntando un decalogo di buone pratiche da
seguire per contrastare il fenomeno dei furti in casa. Secondo una recente
analisi elaborata dalla stessa associazione bolognese, e riferita all’anno 2015
a confronto con il 2014, proprio il capoluogo emiliano sarebbe in cima alla
classifica delle città più colpite dai furti in appartamento, con un balzo del
32,3% rispetto al 2014. A seguire troviamo poi Milano con un +31%, Torino +28,2
% e Roma +27,3 %. Fanalino di coda Bari
con il 14 % in più. Un trend in crescita anche a livello nazionale, con un
incremento nel 2015 del 30 % rispetto all’anno precedente.
Il dato Istat non sorprende, quindi, il presidente di Confabitare
Alberto Zanni: “La realtà è che i furti in appartamento nel nostro Paese sono
costantemente in aumento. Il problema è che le forze dell’ordine fanno fatica,
con le risorse che hanno, a controllare e limitare il fenomeno”. Secondo il
numero uno dell’associazione bolognese, il numero di furti sarebbe addirittura
sottostimato rispetto alla realtà: “Quelli rilevati dall’Istat sono soltanto i
dati ufficiali. Ci sono molti altri furti che non si trasformano in denunce, ad
esempio nei garage e nelle cantine. Molte persone non fanno denuncia perché non
vengono rubati oggetti di valore o per la scarsa entità dei danni”.
Una delle risposte messe in campo da Confabitare,
oltre al già citato decalogo, consiste nell’attivazione, a dicembre 2015, di
uno “sportello sicurezza” in tutte le sue sedi nazionali. “Lo scopo – spiega
Zanni – è quello di fornire informazioni utili a tutti proprietari, ad esempio
su quali sono i comportamenti utili per scongiurare i furti o che accorgimenti
mettere in atto durante i periodi di assenza, non soltanto per le vacanze ma
anche, ad esempio, in caso di trasferte di lavoro”.