[A cura di: Achille Colombo Clerici – presidente Assoedilizia]
La via della rigenerazione urbana passa per Parigi. In un periodo nel quale le città si battono per essere sempre più attrattive per attirare investimenti esteri e domestici, la qualità della vita, lo sviluppo di comunità intelligenti, l’innovazione, rivestono un ruolo fondamentale, come si è detto al seminario organizzato dalla Regione Lombardia sulla ricerca di Kcity “Elementi utili per individuare una strategia regionale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per l’attrattiva nelle nostre città”.
L’ambizioso obiettivo annunciato dall’ONU è di garantire entro il 2030 ad ogni cittadino l’accesso ad un alloggio dignitoso e ai relativi servizi pubblici. Si ispira a questo obiettivo la legge regionale 16/2016 approvata lo scorso luglio.
Per far questo bisogna “reinventare le città”. Di fronte ai cambiamenti sociali, economici e culturali in corso, esse sono chiamate a modificarsi e riorganizzare lo spazio abitato in base a nuovi principi e a nuove logiche di sviluppo: da questo punto di vista i “vuoti urbani” e gli spazi non più utilizzati si offrono come opportunità per ripensare le funzioni del territorio sviluppando nuove sinergie tra pubblico, privato e sociale. Nella competizione crescente tra aree e attori della trasformazione urbana e per migliorare la qualità della vita nella città, l’innovazione nel disegno dei servizi, la qualificazione dei modelli di sviluppo e la cura del rapporto con il territorio sono obiettivi strategici verso cui diviene prioritario orientare ogni intervento.
In condizioni di scarsità di risorse, l’ottica della sostenibilità porta a scommettere sulla relazione positiva e virtuosa che si può instaurare tra iniziative che perseguono interessi particolari (e che possono riguardare un’area, un gruppo sociale, un business) e obiettivi più generali (che riguardano la collettività e il bene comune).
In Europa un chiaro esempio viene da Parigi: con una popolazione di circa 2.300.000 abitanti (Milano 1.350.000) e una superficie di 105kmq (Milano 181) ha ben pochi edifici ed aree pubbliche ancora da utilizzare per rispondere alle richieste dei cittadini; considerato inoltre che il sindaco Anne Hidalgo si propone di realizzare 10.000 alloggi sociali all’anno fino al 2025.
Il maxiprogetto di riqualificazione urbana “Reinventare Parigi” – 22 i progetti vincitori selezionati tra oltre 800 dossier di candidatura – sarebbe la più profonda trasformazione della Ville Lumière da 150 anni a questa parte, rifacendosi all’opera di Haussmann e Napoleone III, che cambiò profondamente il volto della città condizionandola ancora oggi sotto molti aspetti.
Che il paragone sia appropriato o meno, resta il fatto che anche “Reinventare Parigi” avrà un profondo impatto: 1.341 nuove unità abitative di cui almeno la metà a basso costo, disseminate sia in centro che negli arrondissement più periferici. A livello urbanistico l’obiettivo non è solo la riqualificazione, ma anche la creazione di corridoi verdi e l’integrazione degli edifici nel tessuto infrastrutturale della capitale. La cifra dei 22 progetti è senz’altro il greenbuilding: pareti vegetali, tetti verdi (per un’estensione totale di oltre 26.000 mq), orti urbani, largo uso del legno, colture acquaponiche, biofacciate, attenzione all’efficienza energetica.
Altrettanto rivoluzionaria la filosofia alla base del maxiprogetto: non più cessione delle aree al costruttore che vi realizza quello che vuole, compatibilmente con la normativa locale; ma opere destinate al pubblico interesse. Centralità dei beni comuni quindi, come dimostra la trasformazione di Place de la Republique che oggi viene utilizzata da pubblici diversi: dalle famiglie per passeggiare e far giocare i bambini, ai grandi raduni come in occasione delle stragi degli estremisti islamici, a sedi di protesta e di denuncia.
L’introduzione al Seminario è stata di Paolo Pinna, Eupolis Lombardia, mentre Paolo Formigoni della Regione Lombardia ha illustrato le ragioni della ricerca e Paolo Cottino la presentazione del rapporto intermedio della ricerca stessa. Dopo la proiezione di un video sul maxiprogetto parigino, Ezio Micelli, docente a Venezia, ne ha sottolineato gli aspetti salienti approfonditi da Paolo Cottino, Alberta De Luca, Gianluca Nardone. I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con il tema “Prime valutazioni sulle condizioni di replicabilità dell’iniziativa parigina nel contesto lombardo” e si sono formati gruppi di lavoro sui diversi aspetti della rigenerazione urbana.