[A cura di : Acap – Associazione condominiale amministratori e proprietari] Favorire una corretta protezione dei dati sensibili negli studi di amministrazione condominiale, attraverso un documento, ovverosia una modello di riferimento per un’esatta gestione della privacy, che guarda sia a livello nazionale, ma soprattutto a livello europeo. E, al contempo, promuovere in modo del tutto corretto l’applicazione del regolamento UE 679/2016, che rappresenta un grande passo avanti per la professione di amministratore di condominio e non solo.
Sono le finalità del primo Codice di Condotta, per quanto concernono i trattamenti dei dati personali nella sfera condominiale. A parlarne è stato il ragionier Fabio Paolo Cannarozzo, vice presidente nazionale Acap, il quale si è sentito entusiasta di aver collaborato, insieme ad altre associazioni condominiali, con l’avv. Carlo Pikler autore del testo, per il deposito del suddetto Codice di Condotta presso il Garante per il trattamento dei dati personali. Un codice, ha dichiarato il vice presidente Acap, volto ad avallare gli amministratori di condominio nella gerenza della privacy.
“L’amministratore condominiale – ha commentato Cannarozzo – compie compiti sempre più articolati rispetto agli anni precedenti. In materia di privacy, ad esempio, è obbligato, per garantire una maggiore tutela ai soggetti interessati, ad adottare un apposito registro delle attività per il trattamento dei dati personali, che a propria volta contiene quelle che sono le osservanze che ogni amministratore svolge quotidianamente. Su questo sfondo, il Codice di Condotta per la privacy prevede l’obbligo di adempiere a corsi di formazione, ma soprattutto l’obbligo di una revisione periodica”.
La presentazione ufficiale del Codice di Condotta è in programma a Roma il 6 novembre 2018, dalle ore 9,30 alle ore 13, presso il Centro Congressi di Frentani.