Nel mese di gennaio sono stati pubblicati 13.165 annunci inerenti aste giudiziarie aventi come oggetto unità immobiliari, per un valore complessivo di 1.954.775.262 € in termini di base d’asta. Tra gli annunci in asta di gennaio, 9.535 fanno riferimento ad Esecuzioni Immobiliari (72,43%), mentre 3.129 sono associati a Procedure Concorsuali (23,77%). I restanti 501 annunci (3,80%) provengono da altre procedure che, pur passando dalla vendita all’asta del bene, non configurano pignoramento o fallimento, come nel caso di procedure di divisione giudiziale tra coniugi o eredi, cause civili ed eredità giacenti.
Spostando l’attenzione sulle tipologie di immobili oggetto d’asta, le unità residenziali corrispondono al 43,59% del totale, che corrispondono a 5.739 aste. La seconda tipologia immobiliare con il maggior numero di unità in asta è quella dei Terreni. Si contano nel mese di gennaio 1.386 aste, pari all’10,53% del totale nazionale.
Uffici, negozi e laboratori, invece, contribuiscono al 7,22% del totale, con 951 aste. Analizzando la situazione in termini di fasce di prezzo, emerge come il valore medio di base d’asta sia 148.483€. In particolare, oltre il 46% dei lotti in asta, pari a 6.072 unità immobiliari, registra una base d’asta che non supera i 50.000€.
In conclusione, le aste che non superano i 50.000€, rappresentano solamente il 6,70% in termini di valore complessivo di beni posti in asta nel mese di gennaio. Interessante poi evidenziare la situazione relativa ai lotti con base d’asta pari o superiore a € 1.000.000, che nonostante rappresentino solamente poco più del 2% del totale (267 aste), cubano di fatto il 33,89% in termini di valore complessivo dei beni in analisi.
Delle aste inerenti al mese di Gennaio, la maggior parte ricade nelle regioni del Nord Italia (34,21%). Nelle regioni del Centro Italia invece, si concentra il 26,29% degli immobili all’asta. Chiudono il Sud (24,49%) e le Isole (15,01%).
Spostando l’analisi a livello regionale, la regione con il maggior numero di aste risulta essere la Lombardia, il cui numero di aste, pari a 1.678, corrisponde al 12,75% delle aste totali sul territorio nazionale. A seguire il Lazio, che conta un totale di 1.386 aste, pari al 10,53% delle unità immobiliari in asta rispetto al totale nazionale e la Sicilia, con 1.377 aste, che cubano il 10,46% del valore totale.
Le stesse regioni sono ai primi 3 posti anche per controvalore delle aste in questione. Al primo posto, sempre la Lombardia che registra un controvalore pari al 13,75% del totale (268.711.301€), seguita da Sicilia, le cui unità immobiliari in asta cubano il 9,59% del valore totale nazionale in termini di base d’asta (187.434.619€) e Lazio, dove il valore totale regionale corrisponde al 9,49% del totale (185.594.718).
La Valle D’Aosta risulta invece la regione con il minor numero di procedure aperte per il mese di gennaio, pari a 17, corrispondenti allo 0,13% delle aste attive in Italia. Il controvalore totale delle unità immobiliari in asta in Valle D’Aosta è pari a 1.520.720€.
Tra le province italiane, Roma al primo posto
Per quanto riguarda le province, Roma si afferma come la provincia più attiva, con un totale di 849 aste, pari al 6,45% del totale nazionale. Con 335 annunci in asta (2,54% del totale), la provincia di Perugia precede quella di Catania, che si ferma a un totale di 332 (2,52%).
Roma si conferma anche prima provincia per controvalore totale dei lotti in asta, pari a 130.335.999€, seguita da Catania (75.621.285€) e Brescia (60.888.295€). Trieste invece è la provincia che registra i dati più bassi, con sole 3 procedure in asta per il mese di gennaio e un controvalore complessivo di 206.600€ in termini di base d’asta.
L’immobile all’asta più costoso nel mese di gennaio è Torre Del Grifo Village, ex centro sportivo del Catania Calcio.
Il complesso sportivo polifunzionale in questione è composto da: un edificio polifunzionale sportivo su quattro livelli con due piscine coperte, area parcheggio, quattro campi da calcio, un sottocampo, un resort, spazi comuni, 3 suite, hall, sala meeting e blocco bagni, foresteria e locale magazzino interrato, uffici direzionali, locale ricevimento ingresso, locali tecnici, accessori e depositi. L’immobile si trova a Mascalucia, in provincia di Catania, e ha un valore di base d’asta è pari a 28.940.000 €.
Di contro, a Coniolo, in provincia di Alessandria, si trova l’unità immobiliare con il valore di base d’asta minore, pari a 65€.
Tra le unità immobiliari in asta localizzate all’estero ma gestite da tribunali nazionali, vale la pena segnalare un complesso abitativo composto da 21 appartamenti, 9 lotti edificabili e 2 ulteriori lotti frazionabili edificati di 29.894 metri quadri complessivi situato sull’Isola di Boa Vista, nella Repubblica di Capo Verde, con un valore in termini di base d’asta pari a 2.167.564 €.
Il 16 gennaio risulta essere il giorno con il maggior numero di aste in gestione, con un totale di 1.261 aste e un valore, in termini di base d’asta, pari a 195.343.763€. Al contrario, il 13 gennaio è il giorno con il minor numero di aste in gestione, con un totale di 12 aste per un controvalore pari a 865.922€.
Per concludere, un commento sul mercato da parte del Prof. Mirko Frigerio esperto di esecuzioni Immobiliari e NPE, Strategic Advisor di Wikicasa.it: “Il numero mensile di aste pubblicate, se confrontato con il passato, monitora lo stato di carico di lavoro dei Tribunali e non solo il numero di esecuzioni che il periodo propone. Negli ultimi 3 anni abbiamo visto una mole di lavoro ridotta rispetto ai numeri degli anni pre-COVID. Ci portiamo ancora in groppa, quindi, i rallentamenti COVID e non abbiamo ancora avuto i benefici delle accelerazioni che l’introduzione della Legge Cartabia ha portato al sistema; il T.S.E.I. ci ha dato modo, negli anni, di vedere che i tempi delle procedure hanno subito pochi miglioramenti temporali ma sono sicuramente migliorati i tempi delle fasi di vendita.
Resta aperta la variabile su due aspetti delicati: il primo, che oggi stiamo ancora smaltendo il carico di lavoro pre-COVID e l’avvio atti delle successive attività di pignoramento ha subito ritardi importanti creando un flusso di immobili in esecuzione che ancora non vediamo pubblicati; il secondo rappresenta quale sarà la futura strategia di gestione degli NPE su scala generale di Banche e Service, che vede sempre più la volontà di trovare accordi fuori dalle aule dei tribunali oppure, seppure in asta, attraverso accordi stragiudiziali che coinvolgano la volontà dei proprietari dei beni a sdebitarsi attraverso accordi a saldo e stralcio e piani di rientro accordati.
Chiaramente, il mondo delle esecuzioni e degli NPE sta cambiando e non serve più una azione spot fatta ogni tanto da questo o quel gestore, ma serve la presenza sempre più attiva di veri e propri esperti del debito che possano affrontare l’argomento e fare da “mediatore” tra creditore e debitore, al fine di estinguere prima le procedure, magari azzerando anche il debito e riducendo di gran lunga i costi che le procedure portano con sé.
Gestire il mondo aste vuol dire prendersi cura del proprio paese, e farlo con l’analisi e i numeri fa uscire, chi li sa leggere e interpretare correttamente, dal mondo dell’improvvisazione”.
Comunicato stampa Wikicasa