[A cura di: Fiaip] Dopo l’Ocse, che sostiene come in Italia sarebbe utile introdurre un’imposta patrimoniale, è il turno del FMI (Fondo Monetario Internazionale) che propone di aumentare le tasse nel nostro Paese e suggerisce di ampliare la base imponibile attraverso un piano che sposti la tassazione verso gli immobili e i patrimoni degli italiani.
“Peccato che non si combatta la riduzione delle disuguaglianze con nuove tasse, reintroducendo nuove patrimoniali, l’Imu sulla prima casa ed aumentando l’Iva nel nostro Paese – sbotta Gian Battista Baccarini, presidente Fiaip –. La nostra federazione da tempo sostiene che il settore immobiliare è oppresso da macigni fiscali e che nel nostro Paese c’è già una patrimoniale che si chiama Imu-Tasi, che vale 21 miliardi di euro l’anno ed incide su tutte le fasce sociali, oltre a garantire circa la metà del gettito complessivo. Queste imposte, oltre a favorire la contrazioni dei consumi, hanno già soffocato qualsiasi forma di ripresa dell’economia, penalizzando i redditi delle famiglie, l’occupazione e le imprese del settore che hanno già registrato una perdita di oltre 750.000 posti di lavoro. Negli ultimi 25 anni, inoltre, l’incidenza sul Pil delle imposte patrimoniali nel nostro Paese è raddoppiata, e il gettito è al contempo aumentato di quasi 5 volte”.
Il Fondo monetario internazionale segnala nel breve periodo rischi per la stabilità finanziaria e una crescita globale in pericolo per l’elevato livello di indebitamento, pur constatando per l’Italia un miglioramento dei conti pubblici, sebbene il pareggio di bilancio sia posticipato al 2021, con un rapporto debito/Pil nel 2023 migliore di quello Usa.
“Stante la situazione – conclude Baccarini – non comprendiamo perché il FMI indichi politiche che potrebbero rallentare l’eventuale ripartenza dell’economia per il nostro Paese, invece di proporre ricette e politiche economiche che possano favorire la crescita economica e aumentare la ricchezza degli italiani. L’Italia non ha bisogno di ulteriori misure depressive per il settore immobiliare ma, al contrario, sarebbero opportune politiche economiche che prevedano misure strutturali di medio e lungo termine a favore dell’immobiliare in grado di accelerare la crescita economica del Paese”.