Tra i più interessati agli esiti della legge di Stabilità ci sono i Comuni italiani, e il presidente Anci, Piero Fassino, ha espresso un giudizio di moderata soddisfazione sul testo approvato a Palazzo Madama, in vista del suo nuovo passaggio parlamentare. “Ci aspettiamo che la misura sia ulteriormente arricchita, e avvieremo un confronto con i gruppi della Camera dei deputati per verificare anche con loro eventuali ulteriori apporti e contributi migliorativi del testo in esame a Montecitorio”.
Il primo cittadino di Torino, ha ribadito, comunque, il giudizio complessivamente positivo che l’associazione ha dato sulla manovra finanziaria 2015, legandolo ad una serie di considerazioni: “È la prima legge che dopo 8 anni non ha tagli alle risorse per i Comuni; inoltre sblocca il patto di stabilità e consente di rilanciare gli investimenti usando fondi che i Comuni avevano ma che fino ad oggi erano congelati e vincolati”. Peraltro, il presidente Anci ha sottolineato anche come ci sia “il rimborso integrale ai Comuni dell’introito che essi avrebbero derivato dalla Tasi sulla prima casa, e sui terreni agricoli, mentre viene previsto il rifinanziamento di fondi di inclusione sociale molto importanti, come il fondo contro la non autosufficienza, quello per il contrasto alla povertà e quello nazionale per la scuola.
Tuttavia, vi sono anche aspetti da migliorare: “Naturalmente come tutte le leggi di Stabilità, che sono molto ampie e complesse, ci possono essere correttivi importanti – ha aggiunto Fassino, auspicando l’accoglimento dei molti emendamenti che l’Anci ha già presentato al governo ed al Senato, dove è stata ricevuta in audizione lo scorso 2 novembre -. Sappiamo che su molte di queste proposte è ancora in corso l’esame, mentre altre sono già state accolte.
Nel suo intervento durante i lavori del direttivo, Fassino si era soffermato sulle questioni irrisolte che per l’Associazione necessitano di una modifica in sede parlamentare. Partendo da “un riassetto complessivo del fisco locale, per permettere ai sindaci di lavorare ai bilanci con regole chiare e definitive”. Lo stesso presidente Anci si è augurato, “una volta chiusa la partita dei rimborsi legati alla soppressione dell’Imu-Tasi, l’avvio di un confronto per arrivare nel 2017 ad una completa autonomia impositiva”.