APE: UNA PETIZIONE AL COMUNE DI TORINO PER ABBASSARE L’IMU
- Redazione
- 1 febbraio 2016
L’imposizione fiscale sulla proprietà immobiliare ha raggiunto livelli insostenibili. Lo dicono i numeri. I proprietari che danno in locazione un immobile non abitativo, cioè negozi, uffici, etc. hanno un’imposizione fiscale che raggiunge un livello tale da erodere fino all’80% del canone di affitto. Una percentuale che sfiora quasi il 100%, se si aggiungono alle tasse, le spese che incombono come la manutenzione, l’assicurazione e ricadono sul proprietario/locatore. Per dare un po’ di fiato a questa situazione, è arrivata una proposta da parte di Ape Confedilizia di Torino, che, a seguito di una raccolta firme, domani, martedì 2 febbraio, presenterà una petizione al Consiglio Comunale di Torino.
Cosa viene chiesto nella petizione? “Al Comune si chiede innanzitutto di intervenire riducendo l’Imu ai proprietari di abitazione, che a loro volta riducono l’affitto agli inquilini – commenta Ape Confedilizia Torino -. Sarebbe un piccolo passo avanti, che aiuterebbe molte famiglie ad evitare lo sfratto e le chiusure di esercizi commerciali. La riduzione dell’entrata dell’Imu da parte del Comune sarà compensata dai minori costi che dovrà affrontare per l’emergenza abitativa delle famiglie sfrattate, e i negozi riusciranno a restare aperti”.
Ma chi potrà fruire di questa riduzione? “I contratti abitativi 4 più 4 anni che comprendono affitti a canone libero, senza agevolazioni fiscali; i contratti 3 anni più 2, con canone che non può superare un massimo stabilito dalla contrattazione dei sindacati a livello comunale e che hanno per legge agevolazioni fiscali; i contratti ad uso diverso dall’abitativo di durata 6 anni più 6 di tipologia commerciale. La nostra proposta è, in definitiva, quella di ridurre l’aliquota proporzionalmente alla riduzione del canone. Chiaramente è importante poi comprendere quale possa essere, in tal senso, l’orientamento della Città di Torino.