Per l’elettricità, famiglie e piccole imprese saranno destinate a spendere il 10 per cento in più nel terzo trimestre dell’anno rispetto alla tariffe del trimestre in corso, mentre i rincari saliranno del 25% da ottobre a dicembre.
“Le quotazioni dei mercati all’ingrosso del gas naturale per i prossimi mesi hanno di recente mostrato una volatilità crescente” e le tariffe sono previste al rialzo “per il terzo e quarto trimestre in rialzo, rispettivamente del 5% e del 15% rispetto alle quotazioni per il secondo trimestre”, scrive Arera.
La memoria ricorda anche che le norme prevedono la possibilità di erogare, previa adozione di un decreto interministeriale, un contributo in quota fissa e differenziato per zone climatiche, a parziale compensazione delle spese sostenute dalle famiglie per le spese di riscaldamento (ad eccezione di quelle già titolari di bonus sociale), nel caso in cui nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso superi la soglia di 45 euro/MWh, fino alla concorrenza dell’importo di 1.000 milioni di euro. Un intervento che potrebbe riguardare oltre 18 milioni di utenze (pari a 23,5 milioni di clienti domestici residenti meno circa 5 milioni di titolari di bonus sociale) e che potrebbe essere “critico”.
“L’Autorità considera preferibile perseguire la soluzione meno complessa sotto il profilo dell’attuazione. Infine, l’orizzonte della misura limitato al solo trimestre ottobre-dicembre 2023 presenta criticità sotto il profilo sia della protezione dei consumatori nell’intero periodo invernale 2023/24, dato che eventuali prezzi elevati del gas nei mesi tra gennaio e marzo 2024 non darebbero luogo al contributo previsto, sia per il rapporto benefici/costi dell’implementazione della misura che – come visto – richiede importanti aggiustamenti dei sistemi informativi dei venditori. L’Autorità assicura sin da ora alle strutture ministeriali competenti la doverosa e consueta collaborazione per l’implementazione più efficace della norma in esame”, si legge nella memoria.
FEDERCONSUMATORI: PREMATURA LA SCELTA DI ALLENTARE GLI AIUTI CONTRO IL CARO-ENERGIA
“Il Governo sul fronte caro bollette ha rotto le righe troppo in fretta quando nei giorni scorsi, a fronte del ribasso dei prezzi di gas e energia elettrica, ha iniziato, col Decreto n. 34 del 30 marzo, a ridurre le misure di sostegno agli utenti. Alle critiche di Federconsumatori, che ha parlato di valutazioni affrettate, troppo ottimistiche e unicamente rivolte a far cassa, si unisce, oggi, anche Arera, che nella Memoria in merito al Decreto prefigura un rialzo sensibile dei prezzi sia del gas che dell’energia elettrica. I consumatori si troveranno, quindi, a pagare costi maggiori sia per i nuovi aumenti della materia prima che per gli oneri reintrodotti dal Governo sulle bollette dell’energia elettrica”. Federconsumatori “rinnova la richiesta al Governo di non allentare le misure: sono ancora troppe, infatti, le incognite sull’evoluzione dei mercati energetici, mentre si aggrava di giorno in giorno, per ampie fasce di popolazione, la situazione economica. Ecco perché è necessario a nostro avviso prolungare con apposito provvedimento la sterilizzazione degli oneri di sistema anche sulle bollette dell’energia elettrica e predisporre misure adeguate a sostenere le famiglie in maggiore difficoltà, prevedendo una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, nonché un Fondo contro la povertà energetica”.
BOLLETTE, CODACONS: SU PREZZI PESANO LE SPECULAZIONI SUI MERCATI
Sui prezzi dell’energia pesano ancora le speculazioni sui mercati, con le quotazioni che si impennano quando aumenta la domanda da parte delle famiglie ha affermato il Codacons, commentando i dati forniti oggi da Arera. “Se le previsioni di Arera di aumenti del 25% per la luce e del 15% per il gas nell’ultimo trimestre dell’anno dovessero trovare conferma, si tratterebbe di una stangata pari a complessivi +317 euro annui a famiglia (+160 euro l’elettricità, +157 euro il gas) rispetto alle tariffe attuali – stima il Codacons – Occorrerà in ogni caso capire come si evolveranno nei prossimi mesi le quotazioni energetiche, in un mercato caratterizzato da molta instabilità e, soprattutto, da inaccettabili speculazioni che pesano come un macigno sulle tasche di famiglie e imprese”.
“Il Governo non deve farsi trovare impreparato, ed è necessario studiare interventi volti a minimizzare gli effetti del futuro rialzo dell’energia sulle tasche degli italiani, considerato che l’inflazione alle stelle e due anni di caro-bollette hanno già impoverito gli italiani e ridotto sensibilmente i consumi” conclude il presidente Carlo Rienzi.
ASSOUTENTI: PREZZI TORNANO A SALIRE QUANDO SALGONO I CONSUMI ELETTRICI DEGLI ITALIANI
I prezzi dell’energia tornano a rialzare la testa in previsione dell’incremento dei consumi elettrici da parte delle famiglie, quando cioè si accendono condizionatori d’aria e climatizzatori nei mesi caldi. Lo afferma Assoutenti, commentando le dichiarazioni del Presidente di Arera, Stefano Besseghini, alla Commissione Finanze della Camera, secondo cui le quotazioni dei mercati all’ingrosso dell’energia elettrica per i prossimi mesi hanno di nuovo mostrato una volatilità crescente.
“I dati di Arera confermano che l’emergenza energia non è ancora conclusa nel nostro paese – spiega il presidente Furio Truzzi – I prezzi salgono repentinamente seguendo la domanda e i consumi, e senza interventi si rischia nei prossimi mesi una nuova stangata a danno dei consumatori. Se infatti dovessero trovare conferma le previsioni di Arera di un incremento delle tariffe fino al 25% rispetto ai prezzi attuali, la maggiore spesa in bolletta, solo per la luce, sarebbe pari a +160 euro annui a famiglia”.
“Considerata la volatilità dei prezzi dell’energia, riteniamo che il Governo farebbe bene a valutare un nuovo intervento sugli oneri di sistema, reintrodotti ad aprile e che oggi pesano per il 12,7% sulle bollette della luce, appesantendo la spesa energetica degli italiani” conclude Truzzi.
Fonte: Arera, Energia Oltre