Pagamenti delle bollette luce e gas sostanzialmente rispettati nel 2022 sia nel mercato libero sia in quello tutelato. Dal primo monitoraggio Arera emerge come lo scorso anno – nonostante livelli di prezzo mai registrati in precedenza – la percentuale dei pagamenti saldati dalle famiglie sia stata del 96,6% per il settore elettrico e del 94,6% per il gas già nel primo mese successivo alla scadenza della fattura. Ciò ha dimostrato come il sistema abbia sostanzialmente tenuto, grazie al consolidato quadro regolatorio e alle misure a sostegno di imprese e famiglie messe in campo dal Governo e dall’Autorità.
“Il monitoraggio condotto ha confermato il comportamento estremamente responsabile dei consumatori italiani, pur in presenza di oggettive difficoltà, a conferma di quanto avevamo già avuto prova nella fase del Covid. Vanno anche riconosciuti l’importante sforzo del Governo in termini di risorse iniettate nel sistema, in termini di bonus e agevolazioni tariffarie in particolare nel periodo invernale, l’attenzione degli operatori nel venire incontro alle situazioni di difficoltà e la costante azione di supporto delle associazioni dei consumatori” afferma Stefano Besseghini, presidente Arera.
Sono i risultati della prima raccolta dati, in merito ai tassi di mancato incasso del fatturato in scadenza in ciascun mese del 2022 (gennaio 2022 – gennaio 2023), che l’Autorità ha avviato su un campione di esercenti la vendita con oltre 100.000 punti serviti per il 2022 e ampliato agli operatori con almeno 50.000 clienti a partire dal 2023.
Un’analisi per valutare tempestivamente l’evoluzione del fenomeno della morosità dei clienti finali e l’impatto dei costi della vendita al dettaglio di energia elettrica e gas naturale, anche alla luce del contesto congiunturale di andamento dei prezzi energetici.
Per le famiglie, il mercato libero e i servizi di tutela presentano un andamento similare sia per l’energia elettrica sia per il gas. Il 75,2% delle fatture elettriche e il 78,5% delle fatture gas sono state incassate dai venditori entro la scadenza e nel primo mese oltre la scadenza rispettivamente il 96,6% e il 94,6%.
Nel gas, da segnalare il diverso andamento per i condomini, per i quali i pagamenti entro la scadenza sono molto più bassi (47%), per poi risalire ad un tasso costante di mese in mese, superando il 96% di fatturato incassato dai venditori all’undicesimo mese oltre la scadenza.
Nell’elettrico, significativo anche il dato per le piccole e microimprese (Bassa Tensione altri usi), con la percentuale dell’incassato che va dal 71% per i pagamenti entro i termini all’88% per i pagamenti entro il primo mese.
“Un dato che ha del miracoloso, viste le bollette alle stelle” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ma non è tutto oro quello che luccica. La verità è che pagare entro un mese dalla scadenza significa comunque saldare la fattura in ritardo e, quindi, vedersi addebitati gli interessi di mora. Se, quindi, le famiglie lo hanno fatto è perché, per poter pagare luce e gas, dovevano aspettare l’arrivo dello stipendio. Una situazione comunque preoccupante, per non dire drammatica, che fa restare svegli di notte”, prosegue Dona.
“Non per niente il dato dei condomini, dove è più difficile subire il distacco della fornitura, è notevolmente peggiore. Tutti dati che dimostrano l’urgenza di ripristinare immediatamente tutti gli sconti sugli oneri di sistema che sono già stati tolti, per la luce, o stanno per essere tolti, per il gas” conclude Dona.
Fonte: Comunicato Stampa