Nei giorni scorsi il presidente di Arera Stefano Besseghini è stato ascoltato in Commissione Attività produttive alla Camera in merito al passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia elettrica.
Il modello d’asta utilizzato si è rivelato , per il presidente dell’ Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente “uno strumento valido e adeguato a garantire la parità di trattamento tra gli operatori di mercato con esiti concorrenziali a beneficio dei clienti”, che ha garantito in alcuni casi “anche prezzi negativi”. Mentre per i clienti vulnerabili è necessaria una “riflessione sull’identificazione dei costi di commercializzazione e sui metodi di quantificazione”.
Al servizio di tutele graduali “sono stati ammessi a partecipare 18 operatori e a seguito di un’ordinanza del Tar Lombardia è stato ammesso anche l’operatore Octopus energy. L’ammissione alle procedure concorsuali era subordinata al rispetto di requisti specifici di solidità economica e finanziaria e gestionale e operativa finalizzati a selezionare operatori che potessero svolgere correttamente obblighi di servizio pubblico. In questa prospettiva sono stati ammessi gli operatori dimensionalmente più significativi” ha spiegato il presidente di Arera.
“Dal punto di vista della partecipazione l’asta è stata senza dubbio significativa, abbiamo avuto offerte da un minimo di 9 a un massimo di 16” e “in sintesi abbiamo avuto l’aggiudicazione a Enel Energia di sette aree, a Hera com sette aree, Illumia tre aree, a E.on di un’area a A2a Energia di due aree, a Edison Energia di quattro aree, a Iren mercato Sev, che è un raggruppamento temporaneo di imprese, di due aree”, ha aggiunto Besseghini.
“Il modello d’asta possiamo dire si è rivelato uno strumento valido e adeguato a garantire la parità di trattamento tra gli operatori di mercato con esiti concorrenziali” a beneficio dei clienti, ha concluso il presidente di Arera.
Sui prezzi di aggiudicazione delle varie aree per il servizio a tutele graduali “sembra di poter desumere che gli operatori, nel formulare le proprie offerte, abbiano tenuto conto di una molteplicità di fattori tra cui i risparmi dei costi di acquisizione marketing che avrebbero sostenuto nel mercato libero per accrescere le proprie quote di mercato”, ha chiarito Besseghini.
“Un altro fattore che sembra aver influito è il radicamento territoriale dell’impresa” e “la possibilità di continuare a servire i clienti a libero mercato al termine finale di assegnazione del servizio”, ha continuato il presidente di Arera.
“Quindi il bilanciamento di diversi fattori ha indotto i partecipanti a formulare offerte tra loro molto diverse in alcuni casi con valori negativi. Stiamo preparando il rapporto dettagliato come previsto dalla norma che consegneremo a maggio di quest’anno”, ha evidenziato Besseghini.
Per quanto riguarda le condizioni economiche del Servizio a tutele graduali “i clienti che oggi al servizio di maggior tutela pagano per il corrispettivo di commercializzazione 58 euro POD all’anno. Per questi clienti il passaggio al 1° luglio al Servizio di tutele graduali comporterebbe alle attuali condizioni un risparmio complessivo per ogni punto di 130 euro all’anno” ha affermato il presidente di Arera.
“Se consideriamo che la spesa prospettiva di una famiglia tipo da 2.700 kW l’anno è intorno ai 600 euro, questo è risparmio significativo di più del 20%”, ha aggiunto Besseghini.
Sui clienti vulnerabili “il servizio di maggior tutela diventerà un servizio di tutela dei soli clienti vulnerabili ad accesso limitato rivolto a soggetti con difficoltà”, una “trasformazione che richiederà una riflessione circa l’identificazione delle componenti di costo di commercializzazione da considerare e della metodologia per la loro quantificazione in coerenza con quanto previsto dalla norma sulla tutela della vulnerabilità” ha osservato Besseghini durante l’audizione.
“Una metodologia basata sui costi efficienti” che “potrebbe escludere alcuni elementi di costo non più rilevanti come ad esempio il costo di acquisizione dei clienti”, ha proseguito il presidente di Arera. “Sebbene la norma prevede l’utilizzo di procedure concorsuali per l’identificazione dei fornitori le condizioni strutturali individuate sono molto diverse da quelle del Servizio a tutele graduali” pertanto “è ragionevole attendersi dinamiche e risultati differenti”.
“Sulla semplificazione della bolletta abbiamo aperto una consultazione alla fine dello scorso anno” e “stiamo lavorando in questo momento, devo dire con qualche valutazione variabile sia da parte degli operatori che dei consumatori tra semplicità e completezza dell’informazione nelle bollette. Certamente quello che credo che abbiamo condiviso è che l’orientamento è quello di avere informazioni il più possibili omogenee pur in presenza di venditori differenti, credo sia un contributo che verrebbe molto apprezzato dai consumatori ma su cui è necessario una approfondimento”, ha ammesso il presidente di Arera.
“L’altro orientamento è quello di valutare una più chiara chilowattorizzazione della spesa, cioè una più chiara capacità di identificare nella bolletta quali sono le voci aggredibili con il consumo in cui i miei comportamenti di consumatore sono in grado di incidere sulla spesa complessiva. È un processo che stiamo svolgendo sottoposto a un’analisi di impatto della regolazione ed è un tema che andrà in porto coerentemente con il superamento dei meccanismi di tutela”, ha concluso il presidente di Arera.