Il DL Recovery allenta i requisiti per le ristruttrazioni degli immobili culturali.
Arrivano novità per la ristrutturazione e rigenerazione degli immobili di interesse culturale sottoposti ai vincoli previsti dal Codice dei beni culturali e paesaggistici.
Le commissioni Affari costituzionali e Ambiente alla Camera hanno approvato quattro emendamenti identici al dl Semplificazioni-governance, riformulati dai relatori, che rivedono le altezze minime e i requisiti igienico-sanitari delle abitazioni presenti nei palazzi soggetti a vincolo.
L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione viene fissata in metri 2,4, riducibili a metri 2,2 per i corridoi, per i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli. Fino ad ora, invece, l’altezza minima dei soffitti era fissata in 2,7 metri e per corridoi e disimpegni in 2,4 metri.
Viene inoltre previsto che l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore all’1%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/16 della superficie del pavimento.
Infine, “ai fini della presentazione e rilascio dei titoli abilitativi per il recupero e la qualificazione edilizia dei medesimi immobili e della segnalazione certificata della loro agibilità, si fa riferimento alle dimensioni legittimamente preesistenti anche nel caso di interventi di ristrutturazione e modifica di destinazione d’uso”.