Aumentano i contributi dovuti per i lavoratori domestici. L’aggiornamento delle tabelle è stato comunicato dall’Inps, con la circolare 17/2022, che informa dell’incremento dei contributi previdenziali e assistenziali, sulla base dell’adeguamento dei valori dell’inflazione. L’Istat nell’ultimo anno ha registrato un incremento dell’1,9%. Una crescita che ha portato alla rivalutazione e al conseguente aumento degli importi delle pensioni e dei contributi per la generalità dei lavoratori dipendenti. Ma che allo stesso tempo aumenta il costo di cui deve farsi carico una famiglia che si avvale dei servizi resi da colf e badanti.
Nel settore del lavoro domestico, l’ammontare complessivo dell’importo dei contributi previdenziali si calcola in misura convenzionale, in base a quello che è l’orario d’impiego. Nel dettaglio, si applica un determinato calcolo per la parte di orario settimanale pari o inferiore alle 24 ore settimanali, e un altro nei confronti di coloro che invece superano questo monte orario.
Rispetto alle altre categorie di lavoratori dipendenti, l’aliquota di contribuzione di colf e badanti è decisamente più bassa. È infatti pari al 17,4275% per i lavoratori domestici, contro il 33% per la generalità dei lavoratori dipendenti. Aggiungendo le quote dovute per il contributo ASPI, per la tutela INAIL e per il Fondo per il TFR, si arriva a un totale del 19,9675%. Questa è la percentuale da applicare alla retribuzione convenzionale oraria. Nei rapporti di lavoro a tempo determinato si deve aggiungere anche il finanziamento dell’ASPI, a pieno carico del datore di lavoro, la cui misura è pari all’1,40%.
Il contributo previdenziale dovuto per i lavoratori domestici regolarmente assunti garantisce, dunque, non solo copertura assicurativa per la pensione, ma va a finanziare anche altri istituti, come può essere la maternità, la disoccupazione, l’assicurazione contro infortuni e malattie professionali e – fino allo scorso anno – gli assegni al nucleo familiare.
La scadenza per il versamento dei contributi dovuti ai lavoratori domestici con regolare contratto è trimestrale e deve essere effettuato entro il 10° giorno del mese successivo a quello in cui si conclude il trimestre. In caso di conclusione del rapporto di lavoro, invece, il versamento della contribuzione deve verificarsi entro 10 giorni dalla cessazione.