Gli obblighi di informazione completa al lavoratore sulle condizioni di lavoro, previsti dal recente Decreto Trasparenza n. 104 2022 si applicano anche al lavoro domestico.
I privati che assumono colf badanti baby-sitter devono quindi inserire nel contratto di assunzione un documento che illustra i vari aspetti del lavoro che sono chiamati a svolgere con maggiore dettaglio rispetto al passato. In caso contrario si può andare incontro alle sanzioni amministrative previste per le aziende, che vanno da 250 a 1500 euro per ogni lavoratore coinvolto dalla mancata comunicazione.
Le associazioni che assistono le famiglie con lavoratori domestici hanno richiesto al Governo una speciale deroga con sospensione delle sanzioni per i primi mesi di applicazione per i datori di lavoro privati, che spesso non hanno assistenza. Ad oggi non è arrivata alcuna risposta. In attesa di possibili comunicazioni, ecco il riepilogo dei nuovi obblighi, in vigore dal 13 agosto 2022.
Al momento dell’assunzione del lavoratore domestico devono quindi essere indicati in dettaglio: i dati del datore di lavoro e del lavoratore; la sede di lavoro; il contratto di lavoro applicabile, inquadramento e livello del lavoratore; la durata del periodo di prova; l’importo della retribuzione con gli elementi che la compongono; le modalità di pagamento; la durata delle ferie e i congedi retribuiti che spettano al dipendente; l’organizzazione dell’orario di lavoro ordinario e straordinario (nel caso in cui l’orario sia variabile va specificato come e quando vengono comunicate le variazioni e il preavviso con cui rendersi disponibile); la durata del preavviso per licenziamento o dimissioni; a quale ente vanno versati i contributi previdenziali.
Si ricorda, infine, che sono obbligati a fornire le informazioni entro 5 giorni dall’assunzione i datori di lavoro che hanno stipulato nuovi contratti a partire dal 13 agosto 2022. Mentre per i lavoratori già assunti prima del 13 agosto l’obbligo scatta solo se il dipendente ne fa richiesta scritta.