Calano i tempi delle esecuzioni delle aste immobiliai in Italia anche se restano attive procedure di 40 anni fa mentre nel 2022, le procedure totali sono calate del 10,33% a 113.056, ancora lontane comunque dal periodo pre-Covid.
E’ quanto emerge dal rapporto del Centro studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions secondo cui il controvalore di immobili a base d’asta è stato pari a 16,34 miliardi di euro. Rispetto al periodo di attività pre-Covid (2019) il calo del numero delle esecuzioni è pari al -44,75%. “Anche per il 2022 sono stati analizzati ed elaborati i dati non solo riferiti al numero di esecuzioni, ma anche relativi al tempo di permanenza nei tribunali italiani. Sembra assurdo, ma esistono e continuano a essere mantenute attive procedure datate 1981, 1982 1983 e così a seguire. Fa effetto sapere che, nonostante i tempi dei tribunali sembrerebbero effettivamente ridursi, esistono e sopravvivono, da prima del 2010, 41 anni di costi attivi, senza arrivare alla chiusura e all’estinzione della pratica” ha dichiarato Massimiliano Morana, amministratore delegato di NPLs RE_Solutions.
Dei 113.056 immobili in asta, oltre il 37,89% ricadono nelle regioni del Nord Italia, il 24,68% al Centro, il 22,17% al Sud e il 15,26% nelle Isole. Al primo posto per numero di esecuzioni nell’anno 2022, si conferma la Lombardia con il 15,22%, a seguire al secondo posto la Sicilia (11,15%), Lazio (8,82%), Campania (7%) e Toscana (6,96%), che conquista la posizione che nel 2021 era occupata dal Veneto. Aumentano al 12,28% del totale delle aste, negozi, uffici e locali adibiti a uso commerciale che, se sommati al 3,3% dei capannoni industriali, commerciali e artigianali, opifici e ai laboratori e al 3,05% dei magazzini, si attestano al 18,63%, “dato notevolmente più elevato rispetto agli anni precedenti e con un significativo valore dell’immobiliare sottostante”.
Fonte: Agenzia Ansa