Ogni anno le retribuzioni di colf e badanti devono essere adeguate al costo della vita. Infatti nel 2023 lo stipendio dei collaboratori domestici ha subito un aumento del 9,2% . Un incremento che si è riversato sulle famiglie, molte delle quali cominciano ad avere difficoltà a farsi carico dei costi dell’assunzione di colf e badanti, vista anche la mancanza di strumenti adeguati a favorirne deduzione e detrazione.
Per quanto abbia registrato una frenata, l’inflazione anche quest’anno è stata molto alta, tanto da comportare un incremento del 5,4% delle pensioni. Una percentuale simile dovrebbe essere applicata anche sui costi di colf e badanti, con un aumento che a seconda dei casi può arrivare fino a 90 euro al mese.
Le retribuzioni di colf e badanti stanno quindi per aumentare ancora. Ovviamente questo rappresenta un vantaggio per il lavoratore. Ma più i costi salgono, più aumenta il rischio di lavoro in nero. Sarebbe quindi necessario pensare a soluzioni che possano rendere maggiormente sostenibile la spesa sostenuta.
L’aumento della retribuzione di colf e badanti
La rivalutazione incide sulle retribuzioni minime indicate dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di colf e badanti. Non è ancora stato reso ufficiale il tasso che verrà applicato, ma non dovrebbe essere troppo distante dal 5,4% utilizzato per le pensioni.
Si va, quindi, da un incremento compreso tra i 40 e i 90 euro circa per le famiglie, con una spesa annua che nel peggiore dei casi può essere più alta di 1.000 euro rispetto a quest’anno. Una cifra che spaventa le famiglie, sulle quali già pesano i costi dell’inflazione.
In attesa di cifre ufficiali, continua la richiesta di nuove forme di supporto destinate alle famiglie che hanno alle proprie dipendenze colf, badanti e altri lavoratori domestici.
Oggi, infatti, i cosiddetti bonus badanti e colf sono limitati a:
– detrazione del 19% delle spese sostenute per il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, calcolata su un massimo di spesa di 2.100 euro. Questa agevolazione vale solamente per le spese sostenute per l’assistenza delle persone disabili gravi o non autosufficienti;
– deduzione fino a 1.549,37 euro l’anno per i contributi versati in favore di colf e badanti.
Aiuti che tuttavia non sono sufficienti.
Assindatcolf da tempo sta facendo pressione sul Governo affinché venga modificata quest’ultima agevolazione, consentendo alle famiglie italiane di portare in deduzione tutte le spese sostenute per l’assunzione di colf e badanti, quindi lo stipendio oltre ai contributi. Un’agevolazione dalla quale scaturirebbe un risparmio compreso tra i 2 mila e i 5 mila euro l’anno, rendendo così maggiormente sostenibile l’assunzione in regola di un lavoratore domestico.