Torna a farsi strada l’ipotesi dell’istituzione di una patrimoniale sulla casa per reperire quelle risorse economiche necessarie (anche) a scongiurare le clausole di salvaguardia e il conseguente aumento dell’Iva. E torna a farsi sentire la voce contraria da parte delle rappresentanze della proprietà e del mondo immobiliare in genere.
Tra le più nette, la posizione espressa da Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip, a margine della presentazione dell’Osservatorio immobiliare Fiaip a Parma, in risposta alle indiscrezioni secondo le quali il Governo starebbe appunto pensando ad una manovra correttiva che comprenderebbe una nuova imposta calcolata sul patrimonio: “È impensabile che il Governo possa solo immaginare una patrimoniale per far quadrare i conti, non rendendosi conto che così facendo andrebbe a tassare ulteriormente il bene più importante rappresentato dalla casa”.
“Piuttosto che realizzare interventi che abbiano l’obiettivo di rilanciare il settore immobiliare che rappresenta l’unico comparto capace di rimettere in moto l’economia italiana, il Governo pensa di imporre un patrimoniale che non farebbe altro che colpire ancora una volta la casa, già vessata dall’Imu-Tari. Ci auguriamo quindi – conclude Baccarini – che questa ipotesi non trovi una realizzazione concreta ma che, al contrario, il Governo si adoperi per realizzare investimenti che rilancino il settore immobiliare, così come da noi più volte auspicato, riconoscendo allo stesso settore l’importanza che ha sempre avuto per l’economia del nostro Paese”.