Il mercato immobiliare italiano dà segni di vivacità nel primo trimestre dell’anno, ma le prospettive per il prossimo futuro non sono rosee, penalizzate soprattutto dagli aumenti dei prezzi energetici, che implicano alti costi di manutenzione, e dal clima di incertezza legato alla guerra.
Secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso 1.574 agenti immobiliari dal 5 aprile al 4 maggio 2022, nel primo trimestre si sono ulteriormente rafforzati i segnali di rialzo dei prezzi delle abitazioni. La quota di operatori che hanno venduto almeno un immobile è ancora aumentata, raggiungendo un nuovo massimo dall’inizio della rilevazione nel 2009; i nuovi incarichi a vendere si confermano in diminuzione; sia i tempi di vendita sia lo sconto medio richiesto sui prezzi sono scesi sui livelli minimi dall’avvio dell’indagine.
Tuttavia, spiega Bankitalia nel sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, i giudizi sulle condizioni attuali della domanda sono peggiorati e si sono deteriorate anche le prospettive degli operatori, con riferimento sia al proprio mercato sia a quello nazionale, per il trimestre in corso e, in misura più accentuata, su un orizzonte biennale.
Su tali valutazioni pesano i rincari energetici e l’invasione dell’Ucraina, che stanno frenando le intenzioni di acquisto delle famiglie, divenute attente non solo al prezzo di vendita degli immobili ma anche alla loro efficienza energetica e allo stato di manutenzione.
Fonte: Agenzia Ansa