Per eliminare le barriere architettoniche è possibile beneficiare di detrazioni. Quali sono gli interventi agevolabili? A fornire le indicazioni è il Fisco. Infatti a Fisco Oggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, un contribuente ha posto una domanda in merito. La risposta fornita diventa così una preziosa guida per tutti gli utenti interessati al tema.
Il contribuente ha domandato: “Si chiede se per usufruire della detrazione del 50% in dieci anni, prevista dall’articolo 16-bis del Tuir per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, è necessario che nell’immobile ristrutturato abiti una persona disabile”.
Nel rispondere alla domanda, il Fisco ha innanzitutto ricordato che gli interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche rientrano tra i lavori di recupero del patrimonio edilizio, previsti dall’articolo 16-bis del Tuir.
Per le spese relative agli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche sostenute entro il 31 dicembre 2024, è riconosciuta una detrazione del 50%. Tale detrazione è da ripartire in dieci quote annuali di pari importo e da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro. A partire dal 2025 la percentuale di detrazione scenderà al 36% e si calcolerà su un importo massimo di spesa di 48.000 euro.
Il Fisco ha poi ricordato che l’Agenzia delle Entrate ha più volte precisato che la detrazione spetta anche se l’intervento per l’eliminazione delle barriere architettoniche è effettuato in assenza di persone con disabilità nell’unità immobiliare o nell’edificio oggetto dei lavori. Ricordando tuttavia che gli interventi che non presentano le caratteristiche tecniche previste dal decreto ministeriale n. 236/1989 non possono essere qualificati come interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e quindi non sono agevolabili come tali.
Fonte: FiscoOggi